Tra le questioni ambientali che animano un dibattito spesso virulento dal paesaggio alla difesa del suolo ai ritornanti rischi di cementificazione con leggi, ai parchi è riservata tutt’al più qualche cronaca locale.
Eppure il contesto nazionale più allarmante non potrebbe essere. E a renderlo tale sono ad esempio i contrasti anche nello schieramento ambientalista che considera giustamente le proposte di legge in discussione al senato una cura peggio della malattia.
Ma finora anziché prenderne atto per battere altre vie si è preferito far finta di niente. Ora invece da quel che è dato capire anche in sede politico-parlamentare sembra si sia avvertita l’esigenza di mettere mano ad una intesa ragionevole e responsabile in grado di far uscire i parchi dall’attuale strettoia paralizzante.
Ci auguriamo naturalmente che non si tratti soltanto di ‘voci’ ma seguano presto conferme concrete e non si tratti ancora una volta di un falso allarme. Le competenze e le conoscenze giuste non mancano certo a questo parlamento che deve però ricordarsene più e meglio di quanto abbia fatto finora.
Speriamo perciò che dopo tante latitanze ed errori anche per i parchi sia giunto il momento per ritrovare una discussione e una riflessione di cui hanno urgente bisogno.
Renzo Moschini