Il 7 ottobre i volontari di ioMare sono andati a ridare una pulita generale a Terranera, una spiaggia dell’Isola d’Elba, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, al confine tra i Comuni di Porto Azzurro e Rio Marina, famosa per il suo laghetto costiero, con l'intenzione di tornarci l’8 ottobre per vedere cosa ci portava il mare in 24 ore ed hanno poi scattato le foto di quello che hanno trovato il giorno dopo.
A distanza di 48 ottobre, l’11 ottobre, ioMare ha ripetuto il test ritornando a Terranera ed i volontari spiegano: «È un posto molto bello e c'erano le onde altissimi. Lungo quella costa il fondale va su e giù e così crea queste onde potenti». Dalle foto scattate l’11 ottobre si vede cosa è stato trovato da ioMare solo 2 giorni dopo la pulizia completa di Terranera. «È incredibile quanta roba arriva dal mare in così poco tempo» dice uno dei partecipanti a tutte le fasi della pulizia della spiaggia ed aggiunge una costatazione inquietante: «Qui per qualche motivo arrivano anche tanti medicinali e roba pericolosa. Ad ogni pulizia troviamo delle siringhe e altro materiale ospedaliero che arriva dal mare».
Il problema è: da dove arriva, spinto dai forti venti meridionali che stanno soffiando da giorni sull’Elba, quel materiale “ospedaliero” che non dovrebbe certamente essere smaltito in modo da poter giungere in mare e poi essere spinto dai venti e dalle correnti sulla costa di Terranera e di un Parco Nazionale?