È sicuramente una buona notizia che finalmente il Parco dell’Arcipelago Toscano possa insediare con qualche anno di ritardo il suo consiglio di amministrazione. Come lo è che altrettanto possano fare altri parchi come quello del Circeo. Ma basta scorrere le cronache per registrare il perdurare e non solo per i parchi di notizie di tutt’altro segno.
Ai nostri confini continua la telenovela del Parco dello Stelvio a cui le istituzioni governo compreso non sanno dare risposte adeguate.
Buona è solo la notizia che dal mondo ambientalista vengano proposte nuove del cui esito purtroppo si è tutt’altro che sicuri ma consentono almeno di presentarci ai paesi vicini con qualche dignità.
Se ci spostiamo in Sicilia sono roventi le polemiche che riguardano il futuro anche di parchi storici e aree protette marine alle prese con le trivellazioni. Intanto le regole comunitarie come la VAS ossia la valutazione ambientale strategica è contrastata e bloccata nonostante le ripetute censure e richiami europei. Qui l’Europa non ce lo chiede ma ci chiede esattamente il contrario. E se ci spostiamo al centro dove come in Toscana dove sono state approvate da poco o stanno per essere approvate importanti e innovative leggi urbanistiche e di tutela del paesaggio ecco che il governo ci mette becco –male e a sproposito- perché penalizzerebbero i colossi del commercio. Lupi docet! Altri come Forza Italia chiedono invece di cestinare la legge sul paesaggio perché blocca la Toscana sottoponendola a vincoli paralizzanti impedendone una bella ripresa. Insomma un bel futuro di alluvioni, inquinamenti, speculazioni. Una navigazione degna di Schettino! Quella che ancora non registriamo né punto né poco è un vero cambio di verso delle politiche ambientali nazionali e oggi anche comunitarie che non può certo partire dalla messa fuori gioco delle regioni e degli enti locali.
Serve finalmente un confronto politico-istituzionale vero senza trucchi e senza inganni.
Renzo Moschini