Legambiente Arcipelago Toscano ha ricevuto via e-mail una segnalazione da parte di alcuni escursionisti: «Nel tratto del sentiero sul crinale che conduce a Capo Poro, passata di 50 mt circa la villa Oldrini, si nota l'entrata nella macchia mediterranea di un grosso mezzo meccanico (dicono motopala) che ha divelto e sradicato tutte le piante e che, seguendo un terrazzamento parallelo al sentiero che continua verso Capo Poro, traccia un percorso alternativo e più ampio che si inoltra fino ad arrivare a pochi metri da Capo d'Arco, cioè al confine con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Si notano lungo il tracciato alcuni ceppi semi-interrati di essenze pregiate e protette che si trovano in quella zona, soprattutto Il ginepro sabino (Iuniperus Sabina)».
La presidente del Cigno Verde dell’Arcipelago Toscano, Maria Frangioni, visto quanto segnalato all’associazione, si rivolge al Sindaco di Campo nell’Elba ed al Corpo forestale dello stato per chiedere: «Se quanto realizzato ed in corso di realizzazione corrisponde alle autorizzazioni eventualmente concesse ed è conforme con i vincoli ambientali e paesaggistici ricadenti sull’area. Se per quanto ed eventualmente concesso, visto il forte impatto su specie protette dalla Direttiva Habitat ed il suo possibile impatto su specie protette dalla Direttiva Uccelli, è stata presentata la necessaria Valutazione di Incidenza, dato che l’area è contigua alla ZPS/ZSC e SIC/SIR Monte Capanne e promontorio dell’Enfola, Codice Natura 2000 IT5160012».