La denuncia della minoranza campese su un’ulteriore privatizzazione delle spiagge è particolarmente preoccupante perché, oltre a Galenzana, si moltiplicano i casi di occupazione di un bene pubblico.
Va però detto che l’amministrazione Lambardi porta a compimento il bluff dei punti blu che in diversi casi – come più volte denunciato da Legambiente e da cittadini e turisti e confermato dai blitz della Capitaneria di Porto – si trasformano in una vera e propria occupazione delle spiagge, anche quelle più selvagge, con gli ombrelloni e le sdraio che non vengono, come dovrebbero, forniti solo a richiesta, ma piazzati fin dalla mattina presto, costituendo di fatto piccole concessioni balneari senza averne titolo.
E’ un fenomeno che non succede solo a Campo nell’Elba ma che accadeva certamente anche con la precedente amministrazione campese. Che ora la nuova amministrazione “legalizzi” il fenomeno, occupando di fatto aree per le quali, al tempo di SOS Elba e dell’abortito piano spiagge/piano strutturale di Campo nell’Elba, Legambiente ed i cittadini manifestarono perché rimanessero pubbliche (ci sembra con la partecipazione anche di qualche attuale amministratore di maggioranza e opposizione) è un’altra cosa che ci preoccupa.
Per questo chiediamo che: venga verificato attentamente il rispetto della percentuale di spiaggia libera, che i Punti Blu restino tali e che non si trasformino in occupazione delle spiagge; che istituzioni e Forze dell’ordine garantiscano il libero utilizzo di un bene pubblico.
Invitiamo inoltre il Parco Nazionale a negare il nulla-osta per nuovi Punti Blu nell’area protetta e per il rinnovo di quelli che hanno ricevuto sanzioni negli anni passati.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano