“Per un ambientalista leggere l'enciclica di Papa Francesco sull’ambiente dà uno strano senso di stupore e di soddisfazione. I tanti temi che Legambiente ha portato e che porta tutt’ora avanti con tante battaglie ambientaliste trovano un’autorevolissima conferma in questo testo, incastonata, per di più, in una ineludibile sollecitazione etica e spirituale, per i non credenti, e religiosa, per i credenti. Un testo ampio e di grande attualità che arriva a pochi mesi dal vertice Onu sul clima di Parigi e attraverso il quale il Pontefice affronta la questione dell’inquinamento ambientale, dei cambiamenti climatici, degli ogm, del paesaggio, della mobilità; ma anche il principio di precauzione e la salvaguardia del patrimonio agroalimentare, il problema della diversificazione economica e dello sviluppo dei territori solo per citarne alcuni.
Un’enciclica che senza dubbio dà grande soddisfazione, ma che ci chiama anche ad uno scatto di responsabilità e ad una maggiore cultura diffusa basata su una relazione di reciprocità responsabile tra uomo e natura e che coinvolga tutte le persone attraverso un impegno collettivo. Un testo che si rivolge a tutti, credenti e non, e che ‘obbliga’ ad una riflessione sui grandi temi ambientali. Nessuno di noi può tirarsi fuori, neanche i grandi della Terra ai quali spetta una maggiore responsabilità e che da oggi, grazie a questa enciclica, avranno più difficoltà ad eludere le istanze ambientali. Ci auguriamo pertanto che al summit di Parigi la leadership mondiale sappia tener conto del messaggio del Papa”.
Questo il commento di Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.