Nonostante l’unico segno di una qualsiasi “autorizzazione” sia un vecchio foglio affisso ad un albero e intestato “SISPC - Servizio informativo sanitario di prevenzione”, risalente al 15 luglio 2014, ci è stato segnalato che un camion carico di attrezzature il 17 novembre cercava di raggiungere nuovamente – per poi riuscirci - l’area per scaricare il materiale per un’antenna per la telefonia mobile. Nella zona intanto sono state realizzate nuove strade di accesso e le antenne sono già tre
Eppure lo stesso foglio infisso su un ramo di un cespuglio parla di «Adeguamento Impianto di telecomunicazione esistente della Wind Telecomunicazione S.p.A. codice sito L1046 MARINA DI CAMPO – Conclusione del procedimento per decorrenza termini relativi alla Segnalazione Certificata di Inizio. Attività ai sensi del D» (?)
Eppure ci risulta che la Soprintendenza, prima che decorressero i termini e la Wind cominciasse a fare quel che voleva e come voleva, aveva posto come condizione che venisse smantellata la vecchia antenna sul deposito, che invece è ancora li, mentre quella che doveva sostituirla e stata realizzata in un altro posto e ne è spuntata un’alta.
Ora, a chi si reca in un’area di grande valore paesaggistico e ambientale, contigua al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e alla Zona speciale di conservazione (ZSC, Direttiva Habitat) e Zona di Protezione speciale (ZPS, Direttiva Uccelli) si presenta uno “spettacolo” che non ha niente a che fare con un “Adeguamento Impianto di telecomunicazione esistente”: ci sono tre antenne e quella vecchia rimasta al suo posto è ancora ornata da apparecchiature molto impattanti. Il tuto con fili per l’energia, anche scoperti, che raggiungono l’area e con una nuova strada ricavata nella macchia mediterranea e con l’atro accesso “adeguato”.
Se si erigerà anche la quarta antenna, la già martoriata costa tra i Salandri e Galenzana avrà probabilmente un nuovo bosco, ma di antenne, e la massima densità di ripetitori costieri per la telefonia mobile dell’Elba.
Continuiamo a chiederci se tutto questo sia regolare e conforme alle eventuali autorizzazioni esistenti, agli strumenti urbanistici del Comune di Campo nell’Elba e ai vincoli paesaggistici e ambientali che ricadono sull’area.
Continuiamo anche a chiederci se per tutto questo sia stata presentata la necessaria Valutazione di Incidenza, visto la contiguità con un ZSC e ZPS protetta da due Direttive europee.
Chiediamo ancora una volta al Comune di Campo nell’Elba di verificare quanto accaduto e quanto sta succedendo e alla Soprintendenza di verificare se le sue indicazioni siano state rispettate.