Giovedì 6 settembre un gruppo di detenuti della Casa penitenziaria di Porto Azzurro insieme a sei attrici del gruppo della Università Federcom “50 e più” di Livorno e ad una del gruppo stabile della Fondazione del Teatro Goldoni di Livorno, hanno dato vita ad uno spettacolo liberamente tratto dal romanzo di Melville “Moby Dick”.
I 25 attori-detenuti giovani e meno giovani, alcuni di nazionalità non italiana e altri italiani, hanno commosso e divertito le tante persone presenti, con il loro entusiasmo e la loro sentita partecipazione.
“Hanno discusso e studiato per mesi un testo per niente facile specie per gli stranieri, ma hanno messo tutta la buona volontà per riuscirci.” ci ha detto la brava regista Manola Scali , che coadiuvata dal biblista Bruno Pistocchi, ha scelto i testi e condotto in “porto” questa complessa operazione. Tutti e due fanno parte dell'associazione di volontariato “Dialogo” che quest'anno festeggia il ventennale del suo impegno per l'attività teatrale-biblica svolta all'interno della Casa di Reclusione di Porto Azzurro.
I vari momenti della rappresentazione sono stati allietati dai brani musicali di Daniele Pistocchi e Valentina Cantini, anche loro partecipi da alcuni anni a questa attività.
Ogni volta che si prende parte ad un evento così importante per tutti i partecipanti, sia attori che organizzatori che spettatori, nessuno resta indifferente perché è come se la fatica del vivere reclusi e il desiderio di dare un senso alla propria vita in quelle condizioni così particolari, si trasmettano a tutti per vie non comuni.
Inevitabilmente, allora, scatta la voglia di fare coraggio a chi ha sbagliato ma che scegliendo di fare qualcosa di positivo, come il teatro o la scuola, paga il suo debito in modo più umano e certamente dopo non è più lo stesso.
Grazie quindi a tutti quelli che hanno avuto coraggio, pazienza capacità e umanità per averci regalato una rara occasione di riflessione e di arricchimento.
Associazione Dialogo-Volontariato Carcere