Marciana Marina, 23 Marzo 2016
Al Sindaco del Comune di Marciana Marina
MOZIONE URGENTE
Oggetto : Mozione riguardante il Referendum per le trivelle petrolifere nel mare dell’Arcipelago Toscano
I sottoscritti Paolo Di Pirro e Francesco Andrea Gentili in qualità di Consiglieri Comunali,
Considerato che
Il 17 aprile 2016 anche gli elbani sono chiamati a votare per un referendum sulle trivellazioni petrolifere in mare, promosso da 9 Regioni amministrate sia dal centro-destra che dal centro-sinistra;
Il Consiglio regionale della Regione Toscana ha già votato all’unanimità la mozione finalizzata alla pubblicità verso il referendum: una delibera che impegna la Giunta a comunicare i contenuti e le regole dell’imminente appuntamento referendario alla cittadinanza tramite i propri canali informativi.
Ricordato che
L’Isola d’Elba è stata già interessata da prospezioni in mare, a nord ed a sud,culminate, nel 2010, con la richiesta della multinazionale australiana Key Petroleum –che aveva acquisito le richieste di concessione della Puma Petroleum- di effettuare trivellazioni nell’area tra Pianosa e Montecristo, in un’area di circa 640 chilometri quadrati, nella quale aveva scoperto risorse di gas e di petrolio.
Dopo le proteste degli elbani, l’allora ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo respinse la richiesta della Key Petroleum, in quanto considerò l’area suddetta come area marina Protetta, quindi non assoggettabile a trivellazioni.
L’intesa che disciplina il cosiddetto “Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos” richiama la necessità di evitare attività antropiche inquinanti, in genere, quali, sia pure non citate esplicitamente, le trivellazioni offshore.
Il rischio di trivellazioni petrolifere nel nostro mare è ancora alto, come è emerso chiaramente nell’agosto 2012, allorché il governo Monti rilanciò la possibilità di trivellazioni offshore al largo delle aree marine protette: possibilità respinta dal Presidente della Regione Toscana e da diverse forze politiche e sociali.
Pur in presenza di tali pronunciamenti negativi, compagnie petrolifere hanno avanzato nuovamente la pretesa di trivellare il mare dell’Arcipelago Toscano,anche dopo il naufragio della Costa Concordia, scontrandosi con l’opposizione di ambientalisti, operatori turistici e pescatori.
Questo rischio sembra riemergere nuovamente con l’accordo di Caen sulla revisione dei confini marittimi sottoscritto recentemente dai Ministri degli Esteri di Francia e Italia : tale accordo, in breve, prevede che alla Francia vada un’area pescosa di 339 km2 a nord-ovest di Gorgona e all’Italia 23,85 Km2 al largo dell’Elba e Pianosa. Grazie a ciò, l’Italia estenderebbe le proprie acque territoriali, in particolare ad ovest della Sardegna, dove sono state avanzate diverse istanze di prospezione per la ricerca di idrocarburi.
Sulla questione sono state presentate interpellanze parlamentari dall’Onorevole Massimo Pili, ex presidente di centro-destra della Regione Sardegna, dal Movimento 5 Stelle e dall’europarlamentare europea del PD ed ex assessore regionale all’ambiente della Liguria, Renata Briano. In diverse dichiarazioni è stata prospettato una sorta di scambio tra “pesce” e “petrolio” tra Francia e Italia, anche perché nel 2010 l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy impose una moratoria sulle trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo francese.
A livello italiano, il referendum è stato promosso da 2 regioni amministrate dal Centro-Destra (Liguria e Veneto) e da 7 amministrate dal Centro-Sinistra (Basilicata, Molise, Marche, Sardegna, Calabria e Campania). Esso, in termini strettamente legislativi, riguarda la “durata” delle concessioni entro le 12 miglia dalla costa, ma dovrebbe essere chiaro che, nello scenario attuale, il voto assume una valenza politica più ampia. Infatti, gli italiani hanno la possibilità di dire al governo che non vogliono le trivelle nei loro mari.
Il mancato raggiungimento del quorum al Referendum del 17 aprile riaprirebbe, di fatto, la questione delle trivellazioni petrolifere nell’Arcipelago Toscano, dove sono già avvenute con successo prospezioni che hanno trovato giacimenti di idrocarburi sfruttabili. Per la l’Elba e la Toscana il non raggiungimento del quorum rappresenterebbe un rischio ambientale ed economico intollerabile, di fronte a poche gocce di petrolio e gas che verrebbero estratte da una multinazionale straniera.
Il rischio per il Santuario Pelagos, per le aree marine protette dell’Arcipelago Toscano, per l’intera costa toscana, per la pesca e per l’intera economia turistica toscana è più che evidente. Un incidente, in Toscana, come in Sardegna od ovunque, simile a quello della Deepwter Horinzon, nel 2010 nel Golfo del Messico, sarebbe un colpo mortale per l’immagine del nostro Paese, per il suo ambiente e per la sua economia.
Auspicato che
L’opposizione alle trivellazioni rappresenti una battaglia di democrazia e di partecipazione di interesse trasversale e generale.
L’Isola d’Elba voglia dimostrare, con una massiccia partecipazione popolare, di mirare ad un futuro sostenibile che porti la Toscana e l’Italia al progressivo abbandono della fonte-petrolio, come detta anche l’Accordo COP21 UNFCCC di Parigi, sottoscritto anche dall’Italia (“idrocarburi nel sottosuolo e sotto il mare”).
CHIEDONO CHE IL CONSIGLIO DELIBERI
1. la propria contrarietà alla ricerca ed alla coltivazione di pozzi petroliferi nel mare dell’Arcipelago Toscano;
2. di promuovere una fattiva azione, verso tutte le forze politiche, affinché aderiscano formalmente alla richiesta di fermare ogni trivellazione in mare, così come richiesto dai Consigli Regionali di Liguria e Veneto (centro-destra), Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Puglia e Sardegna (centro-sinistra), sostenuti anche da Movimento 5 stelle e Sinistra Italiana.
3. di attivare tutte le possibili iniziative informative a beneficio dei cittadini affinché maturino le ragioni connesse alla partecipazione al referendum del prossimo 17 aprile ed alla valenza del SI, coinvolgendo anche le organizzazioni dei pescatori, del turismo, dell’economia marittima e dell’agricoltura, gli imprenditori ed i sindacati elbani.
Lista Civica Insieme Paolo Di Pirro Francesco Andrea Gentili