Numerosissimi esemplari di Velella velella (o Barchetta di San Pietro) spinti dalle correnti meridionali sono finite per spiaggiare sulla costa campese (già alla ribalta della cronaca in giornata di mercoledì per i boati mattutini di cui si attende ancora spiegazione), ed in particolare sulla spiaggia di Fetovaia
La barchetta di San Pietro spesso viene ritrovata sulle rive (o al massimo a 1-2 cm di profondità nell'acqua) di tutti gli oceani, con una preferenza per le acque calde o temperate.
Più che un un singolo animale la velella (a forma di dischetto ovale, diametro di 4-7 cm, sormontato da una cresta verticale che sembra una vela di un minuscolo scafo) si può definire una "cooperativa". Al di sotto della vela verticale, composta dalla forma medusoide, sono presenti infatti vari zoidi che svolgono diverse funzioni: gastrozoidi (con funzioni nutritizie), dattilozoidi (con funzioni difensive) e gonozoidi (con funzioni riproduttive).
La presenza massiccia di questi celenterati (non pericolosi per i bagnanti, i loro tentacoli son solo leggerissimamente urticanti) deve essere letto come un segno positivo, di buona salubrità del mare.
L.G.