Dalla Protezione Civile dell’Elba ci viene segnalato che, alle 17.30 di giovedì 27 Settembre nell’Elba Sud-occidentale, è stato nettamente percepito da molte persone un nuovo “boato” simile per intensità quelli uditi a maggio ed in altre occasioni precedenti nelle stesse zone, ed apparentemente proveniente dalla medesima area marina a Sud dell’Elba, in pieno Santuario dei Cetacei.
L’evento di oggi ci convince a ribadire le nostre richieste di chiarimento sull’origine di questi fenomeni, a partire dal fatto che le “spiegazioni” fornite dal Signor Prefetto Vicario più che spiegare hanno confuso la situazione.
Gli esperti di questi fenomeni avevano infatti parlato di “onde monocromatiche” che non possono quindi spiegate con “bang supersonici” di fantomatici jet francesi a bassa quota. Come dire che l’origine dei boati, non essendo sismica né riconducibile ad aerei, deve necessariamente avere natura esplosiva. E’ anche abbastanza inverosimile che, in condizioni meteorologiche perturbate come quelle della serata del 27 settembre, un jet militare francese abbia superato il muro del suono a bassissima quota sul mare.
L’altra ipotesi sarebbe quella di prospezioni sismiche alla ricerca di gas e petrolio, ma ci risulta che le concessioni di questo tipo date alla multinazionale australiana Key Petroleum siano state bloccate dopo la prima fase di prospezione, e le proteste e le manifestazioni che portarono il governo a annullare il proseguimento di ogni attività di questo tipo nel Santuario dei cetacei a sud dell’Elba, tra Pianosa e Montecristo.
Che la Marina Italiana escluda sue manovre ed esercitazioni in atto (quando si verificarono i precedenti “botti” di maggio), ci fa sorgere solo la successiva domanda: dato che è impossibile che un qualche pescatore di frodo abbia deciso di suicidarsi con cariche la cui deflagrazione si ode a decine di miglia di distanza, allora chi ha provocato le esplosioni,?
La nostra preoccupazione è che dietro queste misteriose e ricorrenti deflagrazioni e tremori ci siano test “sotto copertura”, d’altronde l’Arcipelago Toscano ha già conosciuto esperimenti militari come quelli che si compivano a Pianosa anni fa sotto l’egida della Nato, dove era stata attrezzata una base “riservata” che fu poi smantellata in una notte dopo il naufragio dell’Alliance, che batteva bandiera tedesca.
La popolazione elbana ha il diritto di sapere se questi boati ed onde sonore monocromatiche dipendano da test militari o civili o da altre cause, tanto più perché si verificano in aree marine protette tutelate da un trattato internazionale. Per questo sarebbe bene capire dai nostri vicini francesi se esistano loro esercitazioni aeree o navali che possano suffragare le ipotesi avanzate dal Signor Prefetto vicario.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano