Galenzana, il titolare del “punto Blu” risponde a Legambiente che che ci trasmette il testo della nota e quello della risposta ambientalista, che riportamo (entrambe) integralmente di seguito:
Abbiamo ricevuto la seguente precisazione:
In risposta all’articolo di Legambiente del 12 giugno dove veniva riportata la protesta di una turista riguardo la situazione nella quale versa la spiaggia di Galenzana nel comune di Campo nell’Elba.
Sono evidenziate due chiare informazioni, la prima, che non sono rispettati i cinque (5) metri di spiaggia libera dalla concessione alla battigia, e la seconda riguardo ai quaranta (40) ombrelloni concessi ai Punti Blu, che sarebbero eccessivi. Ci conviene di precisare che nelle spiagge a metratura limitata i metri di rispetto sono relazionati all’effettiva grandezza della stessa, quindi a Galenzana, ridotti a 3 metri. Le misurazioni sono state rilevate dall’ufficio tecnico del comune di Campo nell’Elba in due differenti verifiche. Per quanto riguarda i numeri degli ombrelloni e relativi lettini installati sul demanio, attualmente e per tutto il periodo di apertura ad oggi, sono solamente venti (20) : questa è stata una scelta personale per non “appesantire” la spiaggia senza avere un usufrutto reale dell’attrezzatura di noleggio, specificando che il limite massimo di ombrelloni per un Punto Blu sono quaranta (40).
Mi farebbe piacere ricordare che la pulizia delle adiacenti spiagge dei Salandri e del Bagnolo sono state effettuate privatamente dal sottoscritto, fuori orario di apertura del Punto Blu e a spese personali, nonostante non rientrino nei venticinque metri esterni alla concessione di pulizia, competenza questa dei gestori, nonostante siano (!) zone sotto la gestione del parco nazionale dell’arcipelago toscano e/o del comune di Campo nell’Elba. Si fa presente inoltre la completa disponibilità e collaborazione con gli enti predisposti per collocare le segnaletiche dei sentieri che collegano Marina di Campo, Galenzana, Capo Poro e Colle Palombaia.
Armando Graziani
LA NOSTRA RISPOSTA
Prendiamo volentieri atto delle precisazioni “tecniche” di Armando Graziani per quanto riguarda la dichiarazione di una turista contenuta in un nostro comunicato che riguardava però soprattutto la natura dei lavori di ampliamento dei sentieri e della creazione di spiazzi privi di vegetazione. A differenza di Armando Graziani la giunta di Campo nell’Elba non si è degnato nemmeno di rispondere, così come non ha risposto alla precedente – ed ennesima – segnalazione sulla chiusura dell’accesso storico costiero a Galenzana e ai Salandri che attraverso foto aeree risalenti ai primi anni ’50 dimostrava che il sentiero esisteva già più di 60 anni fa, continuando così a tollerare la chiusura di un sentiero pubblico e di un accesso alla costa.
Facciamo anche notare che i Salandri non sono “zone sotto la gestione del parco nazionale dell’arcipelago toscano”, visto che il confine del Parco comincia dalla spiaggia di Galenzana,
Apprezziamo comunque molto la disponibilità di Armando Graziani riguardante il ripristino della segnaletica dei sentieri, un problema che Legambiente ha più volte segnalato e che oggi vede l’area di Galenzana punteggiata da segnaletica impropria e messa in opera a volte per “spostare” gli escursionisti su percorsi decisi da privati.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano