IL DOTTOR CIUMEI PRENDE CAPPELLO
RITORNA LO SMEMORATO DI COLLEGNO
Sul Corriere della sera del 24 giugno si legge che il progetto del porto di Marciana Marina «scaricherà un fiume di cemento per ingigantire il porto», mettendo «a rischio la magica passeggiata a mare».
Qualche mese fa, io avevo espresso un concetto simile: avevo scritto che il progetto provocherà lo sconvolgimento della faccia del paese, con una colata di cemento sul lungomare.
Ciumei mi rispose che io non sapevo neppure di che cosa stessi parlando. E mi sfidò a leggere una serie di documenti, di cui mi forniva anche i titoli.
Andai a leggere diligentemente nel sito del Comune le carte indicate da Ciumei. E scoprii − con stupore − che i documenti smentivano il sindaco e davano ragione a me: il progetto prevede due "imbonimenti", un numero imprecisato di "piccolissime terrazze", tremila metri quadrati di nuovi moli, altri edifici.
Ma Ciumei di queste colate di cemento non si ricordava. Scrissi che il sindaco sembrava aver perso la memoria, come il famoso smemorato di Collegno. Chiesi una spiegazione. Ma da allora il Ciumei non mi ha mai risposto.
IL BUGIARDINO
Un altro caso di preoccupante vuoto di memoria si è ripetuto pochi giorni fa, quando gli è stato contestato che il Consiglio comunale aveva respinto le "Osservazioni" al progetto presentate dalla Regione Toscana e dalla Soprintendenza di Pisa.
Ciumei ha negato. E in modo perentorio.
Sono tutte falsità. Sul Corriere della sera del 24 giugno il nostro smemorato dichiarava che «non è stato fatto alcun rilievo dalla Regione e dalla Sovrintendenza. Le notizie che vengono raccontate sono prive di ogni fondamento. Diciotto organismi hanno vagliato gli atti del piano del porto e nessuno ha eccepito inviando rilievi al mio comune».
E così, il giorno successivo, il Comitato cittadino "Porto Comune" aveva buon gioco nel replicare ironicamente che il sindaco "dovrebbe rileggersi gli atti del progetto della sua amministrazione". In particolare il sindaco dovrebbe esaminare il documento "Osservazioni" (allegato n. 4), che contiene «le richieste della Regione Toscana sul depuratore e della Soprintendenza sull'uso del cemento». Richieste che Ciumei e la sua maggioranza hanno bocciato in toto.
Dunque il sindaco ha respinto un documento della Regione senza nemmeno accorgersene?
Esilarante.
Si deve pensare allora che il Ciumei sia un bugiardo matricolato pronto a negare l'evidenza?
Lo escludo. La spiegazione più probabile è un'altra: la complessità e le dimensioni del progetto eccedono la capacità di sintesi del sindaco, il quale perciò ha le idee un po' confuse e tende − assolutamente in buona fede − a ingarbugliare i molti aspetti della questione.
Resta il fatto che, per una persona di quarantacinque anni, due clamorosi vuoti di memoria in una materia così delicata sono sorprendenti.
Penso che sarebbe opportuno che i progettisti gli preparassero uno schema riassuntivo con le istruzioni per l'uso. Come fanno le case farmaceutiche, che nelle scatole dei farmaci inseriscono un foglietto − comunemente chiamato "il bugiardino" − per illustrare la formula chimica, gli effetti, le dosi, le controindicazioni. Forse, con l'aiuto di un buon bugiardino urbanistico, il sindaco eviterebbe in futuro qualche altra gaffe, che alimenta le maliziose insinuazioni dei soliti ambientalcomunisti.
In questa stagione in cui volano le carte bollate, è però il caso di precisare che ho usato la parola «bugiardino» nel significato del foglietto dei medicinali, senza alcuna allusione: come si suol dire, ogni riferimento a fatti o persone o sindaci realmente esistiti è puramente casuale.
GLI IGNORANTI
Per tutti quelli che non condividono il progetto del nuovo porto di Marciana Marina, l'obiezione del sindaco è la stessa: «non sanno neppure di che cosa stanno parlando». Sono "ignoranti". Quella degli "ignoranti" è una categoria nuova di zecca, che il Mentore del Ciumei ha appena coniato in uno dei suoi ultimi "saggi", allo scopo di strapazzare qualcuno che non è d'accordo con lui sull'etimologia di toponimi elbani. La categoria degli "ignoranti" subentra così alla categoria degli "asini", ormai logora per l'uso intenso che ne aveva fatto il Maestro di color che sanno.
Anche il Ciumei ha redatto un elenco degli "ignoranti": e ci ha inserito la Giunta regionale, la minoranza del Consiglio comunale e i partiti di opposizione, i consiglieri regionali di SEL e del Movimento 5stelle, la Soprintendenza di Pisa, Italia Nostra, il Comitato Porto Comune, il Gruppo di commercianti e operatori nautici…
LA BANDIERA DEI FILIBUSTIERI
Una menzione speciale spetta alla goletta verde di Legambiente, che ha assegnato al Sindaco il vessillo nero col teschio e le tibie incrociate.
La notizia dell'iniziativa di Legambiente è rimbalzata sui "media": ne hanno parlato la RAI e le televisioni private, la Nazione, il Tirreno, il Corriere della sera. Le foto sono diventate "virali" sui social.
Una delibera della Giunta regionale ha stabilito che la questione dovrà essere riesaminata.
Ma il sindaco non ha dubbi: si tratta soltanto di una montatura. Una sciocca montatura, che è stata ordita da ambientalisti − udite! udite! − con la terza media e da «un ingegnere nucleare che nulla sa di urbanistica». Queste sono, testualmente, le parole del Ciumei, che si è imbufalito e ha perso la trebisonda.
UNA PROTESTA DILAGANTE
Contro il progetto del porto sta montando in paese una protesta, che coinvolge molti degli stessi elettori di Ciumei, perché anche le persone di idee politiche moderate sanno fare un po' di conti e capiscono bene che, devastando il paesaggio, si danneggia il turismo.
Alla protesta della gente il sindaco risponde con una mossa paradossale: non replica al contenuto delle critiche, ma mette in discussione la carriera scolastica di chi si oppone.
Gli è già stato risposto che pensi a sé, agli studi suoi, alle letture sue.
Ciumei nemmeno sospetta che da molti secoli questo suo modo di argomentare è stato classificato come un errore: nel Medioevo i logici lo chiamavano «fallacia dell'argomentum ad personam», perché non affronta le critiche nel merito, ma cerca soltanto di gettare discredito sulla persona dell'avversario. Le perfidie insulse sul titolo di studio non sono ragionamenti.
ANALFABETISMO DI RITORNO
A proposito di titoli di studio, spippolando su Internet ho scoperto una chicca inaspettata: ho trovato il testo di un comunicato ufficiale della Protezione civile, firmato «Dr. Andrea Ciumei, sindaco di Marciana Marina». Risum teneatis, amici? Potete trattenere il riso?
Ma dove si sarebbe addottorato il «Dr. Ciumei»? Alla Yale University? O nel prestigioso college di Tirana, che ha dato la laurea a Renzo Bossi, alias il Trota?
Bisognerebbe che qualcuno informasse il Ciumei che Benedetto Croce e Antonio Gramsci non erano laureati: eppure sono stati gli esponenti di punta della cultura italiana del Novecento. E Guglielmo Marconi senza laurea ha ottenuto un premio Nobel per la fisica.
Invece, sul versante opposto, quelli che hanno preso un diploma ma poi non hanno più letto un libro da decenni, vengono classificati come "analfabeti di ritorno".
Non è il pezzo di carta che dà la misura di una persona. E allora − dia retta, sindaco − è meglio che parli d'altro.
DAVVERO L'URBANISTICA È UNA SCIENZA ESATTA?
Spiega dunque il sindaco che il progetto del porto è ineccepibile, perché è stato redatto da «tecnici che hanno pianificato tutto».
Di fronte al "Ciumeipensiero" sul ruolo taumaturgico dei tecnici, qualche lettore resterà interdetto. Perché nessuno crede che le responsabilità dello scempio del lungomare siano attribuibili ai tecnici. Questo portomostro non è un'idea dei tecnici, ma è stato voluto dal sindaco. Come sempre accade in questi casi, i tecnici hanno trasferito negli elaborati del progetto le scelte di fondo del committente.
Invece Ciumei ci vuol dare ad intendere che l'urbanistica sarebbe una scienza esatta, come la geometria, e che gli urbanisti procederebbero in maniera asettica, con metodo rigorosamente deduttivo, senza essere influenzati da nessuno: perciò il massacro del paese sarebbe semplicemente il prodotto della Scienza.
E intanto egli lancia messaggi rassicuranti ai suoi elettori: nessuno si deve spaventare; bisogna avere fiducia in lui, perché lui − con la sua intelligenza, la sua sensibilità, la sua cultura − garantisce che, dopo lo sconquasso, il paese sarà ancora più bello e più attraente di prima.
Parola di Ciumei.
Macché tramonti dorati, tamerici, "guzzi" cullati dalle onde, scoglietti, granchi e ricci. La nostalgia del pittoresco è sentimentalismo démodé. I turisti non vengono dalla città per sospirare davanti a un tramonto, o per contare i granchiolini: vengono apposta per godersi il nuovo cemento e le nuove palazzine e i nuovi muraglioni concepiti dal Ciumei all'insegna della modernità. In conclusione, per Ciumei il progetto del porto − scaturito dal suo cervello − è Scienza pura. Soltanto noi "ignoranti" non arriviamo a capirlo.
Bisogna purtroppo riconoscere che oggi nel mondo questo atteggiamento ipnotico e obnubilante del sindaco di Marciana Marina non è un caso isolato: nel nostro tempo di grandi progressi scientifici, è forte la tentazione di camuffare come scienza anche le assurdità più smaccate e le brutture più atroci. Ci sono in giro molti sedicenti "Sciiienziati". Finché si limitano a prendere una cantonata su un'etimologia o su un seminterrato, in fondo non fanno male a nessuno: riescono persino a divertirci. Però quando la presunta Sciiienza deturpa un paese, i danni sono seri e irreparabili.
GLOTTOLOGIA E TOPI NERI
Sulle competenze culturali dei suoi oppositori Ciumei è molto schifiltoso. La terza media non gli va bene. La laurea in ingegneria nucleare non gli va bene…
Eppure in tante altre occasioni si è dimostrato di bocca buona: il Ciumei, vicepresidente della Società Ilva, non era affatto schifiltoso quando il presidente della stessa società Ilva debordava con disinvoltura dalle sue competenze professionali. Infatti, Centauro − che è un Architetto − presiedeva (al fianco del suo vice Ciumei) convegni internazionali di storia. Traeva il nome greco dell'Elba dall'eponima Fuliggine. Discettava di vescovi di Piombino alle prese con i Goti. Mostrava che l'etimologia di "Marciana" risale non al banale nome latino del proprietario di un podere, ma all'arcinotissimo re Marcinna, eponimo fondatore etrusco della nostra metropoli. Rivelava agli studiosi che l'emporio forse più importante del'intero Mediterraneo (dunque dell'antichità) era l'emporio etrusco di Marciana Marina, privo di porto ma con acropoli annessa (il Chiùccolo). Spiegava che l'affinità di suoni fra Marcina e Marciana è la prova lampante che a fondare in Campania la colonia etrusca di Marcina furono i bisnonni etruschi di noi marcianesi.
Ma c'è di più: prestando fede agli studi linguistici dell'ArchitettoGlottologo, la Giunta Comunale di Marciana Marina − spaziando allegramente dalla storia antica a quella medievale e moderna − deliberava («d'urgenza») di riannodare i rapporti con i nostri consanguinei marcianesi di Campania, gemellandosi con Vietri sul mare, città non etrusca ma sannitica, perché si presume che nel territorio di Vietri si potesse trovare l'etrusca Marcina (le cui rovine peraltro attendono ancora di essere rintracciate da taumaturgici satelliti e minisommergibili).
Qualcuno prevede che presto Ciumei delibererà un gemellaggio con i marcianesi di Marcianise (Caserta). E anche con i marcianesi di Pirano d'Istria (Slovenia) e di Preslav (Bulgaria) perché in quelle cittadine esistono toponimi affini a Marciana: prova sicura della via del ferro e della discendenza dai magnanimi lombi del solito nonno Marcinna, che fu avo di colonie e popoli senza numero, al pari del patriarca Abramo.
Sempre in tema di competenze scientifiche, ricordo di aver letto un saggio sugli effetti devastanti delle esche topicide, scritto da un ex-professore di lettere nella scuola media. Transeat che un letterato intervenga in una dotta disquisizione sui veleni con cui ogni mattina faceva colazione il re Mitridate. Ma sorprende che questo mio collega "emerito" voglia strologare anche di metodologia e sciiienza della derattizzazione (con vaticini catastrofici, che però hanno fatto cilecca). Sarebbe come se il Ciumei tenesse una conferenza sull'energia da fusione nucleare. Assolutamente imperdibile.
QUANDO ANCHE IL CIUMEI FACEVA LO STORICO
Dunque Ciumei non era intransigente quando i suoi amici pontificavano su argomenti per i quali sembra arduo sostenere che possedessero una competenza professionale. Al Ciumei − come dicono a Roma − delle competenze culturali non gliene poteva frega' de meno.
Però l'intransigenza sulle competenze si risveglia ora, all'improvviso, sul progetto del porto, quando i cittadini si mobilitano per difendere il paesaggio.
Di fronte ai cittadini − vivaddio infuriati − ecco che Ciumei afferma che devono tacere, perché sono incompetenti, "ignoranti", privi di titoli di studio. Gli "ignoranti" devono lasciare ai tecnici, agli scienziati (sapientemente guidati da lui) il compito di decidere l'aspetto del lungomare − cioè la faccia − di questo paese.
Ma il tentativo di depistaggio del Ciumei è arduo, perché la gente ha capito che difendere il "paesaggio" significa difendere il "tozzo del pane". E il turismo − diciamocelo pure − oltre al tozzo del pane garantisce anche un lauto companatico.
Grazie al turismo, il livello del nostro benessere è radicalmente cambiato. Teniamocelo stretto questo turismo. È una follia mettere a repentaglio la prosperosa economia del paese per ampliare la capienza del porto di ottanta posti barca, che sarebbero utilizzati soltanto per poche settimane all'inizio di agosto.
BRUMEGGIO
È evidente che le "discorsesse" sulla terza media e sulle lauree in ingegneria nucleare fanno parte di un goffo gioco di bussolotti.
Forse la metafora più adeguata è quella del brumeggio: Ciumei crede che, nella confusione, qualche pesce abboccherà alla sua lenza. Spera di scampare così alla buriana inaspettata che sta travolgendo il progetto del porto e anche il suo ruolo politico.
Gian Piero Berti