Domenica 31 luglio conferenza dibattito a Forte Inglese con il Prof. Maurizio Paoletti dal titolo: "Quale cibo per il futuro?", parteciperanno Franca Zanichelli, naturalista, direttore del Parco Nazionale e Valter Giuliani, antropologo, presidente del Consorzio Elbataste.
L'incontro, grazie alla collaborazione tra il Parco Nazionale e il Comune di Portoferraio (Assessorato alla Cultura) si terrà al Forte Inglese di Portoferraio, domenica 31 luglio, alle ore 21.30.
Il tema è di stringente attualità e attraversa discipline diverse. Sono sempre di più gli studiosi che sostengono che l’umanità ha ormai varcato la soglia della sostenibilità. C'è chi parla di decrescita, criticando radicalmente il sistema capitalistico e consumistico dell'occidente, c'è chi tenta un approccio costruttivo e cerca di prefigurare strade alternative, più graduali.
Chi parla di decrescita sostiene che tutti dobbiamo ripensare le modalità di convivenza, rivedere l’impiego sostenibile delle risorse e prima di ogni altra cosa quelle del cibo. Per questo essere consapevoli del valore della biodiversità è sempre più un’esigenza strategica ed etica, inoltre - ed è forse questo l'aspetto più vischioso - richiede un enorme sforzo di conversione dei processi produttivi. Quello che appare chiaro ormai ai più è infatti che gli uomini utilizzano poche specie e sprecano molto.
Noi non conosciamo la gran parte delle specie presenti sul pianeta, ne utilizziamo una minima parte ed in misura inadeguata. Per migliorare il nostro approccio al problema dell'alimentazione globalizzata possiamo basarci sullo studio delle comunità locali, ma dobbiamo fare in fretta.
Sarà allora molto interessante dialogare con uno studioso che ha approfondito questo tema e ha elaborato le proprie osservazioni.
Maurizio Guido Paoletti è ordinario di Ecologia presso l’Università di Padova e di Agroecologia presso l’Università di Helsinki. Si occupa di biodiversità come risorsa per lo sviluppo sostenibile nei paesi tropicali e temperati. Su queste tematiche ha svolto ricerche in Europa, Cina, Australia e Sud-America, continente nel quale ha maturato un’esperienza trentennale in ambienti amazzonici e dove ha organizzato spedizioni in aree scarsamente conosciute dell’Alto Orinoco e del Rio Padamo. Ha lavorato a lungo come visiting professor o visiting scholar in varie università in USA, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Finlandia, Cina, Amazzonia, Australia. E’ autore di 280 lavori scientifici ed è editore di 22 libri. I suoi lavori scientifici sono citati oltre 3900 volte (Google Scholar e Google books). Ha dedicato due volumi ed una quarantina di lavori scientifici all’impiego di invertebrati come cibo per l’uomo ed una trentina di lavori sono dedicati ai lombrichi. Nel 1987 di rientro dall’Università dell’Ohio, ha portato per primo in Italia l’istanza della sostenibilità nel mondo della produzione primaria, di un impiego esteso e sostenibile della biodiversità.