Il Direttivo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha approvato all’unanimità la variante al Piano del Parco che zonizza i vincoli provvisori a mare dell’Isola di Capraia, istituendo così di fatto la prima vera Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, visto che le altre (Gorgona, Montecristo e Giannutri) sono ancora normate dai vincoli imposti dal Decreto del Presidente della Repubblica del 1996 e che il mare di Pianosa è stato assegnato al Parco Nazionale con un DM del 1997.
Il Sindaco di Capraia, Gaetano Guarente, ha spiegato il lungo percorso di concertazione che ha portato all’approvazione della zonazione della nuova area marina protetta e ad accogliere anche alcune delle perplessità che erano emerse localmente.
Delle 19 osservazioni alla variante dl Piano del Parco solo 3 provenivano da Capraia, le altre in gran parte riguardavano il tentativo di inserire nel Piano nuove possibilità di costruire o di realizzare alberghi. Umberto Mazzantini, rappresentante delle Associazioni ambientaliste nel Direttivo del Parco e responsabile mare di Legambiente Toscana, parla di «Un grosso passo avanti per Capraia e per l’Arcipelago, che apre la possibilità di definire finalmente una zonazione gestibile anche nelle altre isole con protezione a mare e di avviare il percorso per sanare quel vero e proprio scandalo internazionale che è la mancata istituzione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, prevista da una legge del 1982 e confermata dalla legge quadro 394/91, dalle sue successive modifiche e da tutte le convenzioni firmate dall’Europa a livello europeo e mondiale».
Legambiente, pur avendo alcune perplessità sulla zonazione, ha rinunciato a presentare proprie osservazioni proprio per favorire il percorso virtuoso messo in piedi dal Comune di Capraia e dall’Ente Parco, non altrettanto hanno fatto le Amministrazioni comunali elbane che, approfittando di una variante riguardante un’area marina protetta, ne hanno approfittato per cercare di scardinare alcuni vincoli anti-cemento.
Mazzantini spiega che «Nelle osservazioni presentate ce ne era anche una dei Comuni elbani che chiedeva di por ter ampliare le sanatorie o i condoni edilizi rilasciati all’interno dell’Area protetta prima dell’istituzione del Parco Nazionale, una richiesta tra l’altro già bocciata al tempo della presentazione del Piano del Parco e che era stata giudicata non accettabile da sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Quello di favorire i furbetti del cemento sembra un vecchio vizio difficile a morire. L’ufficio tecnico del Parco ha fatto un ottimo lavoro per inquadrare dal punto di vista legislativo l’impossibilità di accogliere una richiesta assurda che se accolta avrebbe ricoperto di vergogna il Parco Nazionale. Così come è stato fatto un ottimo lavoro per consentire l’ampliamento delle aree agricole in Zona C. Una buona giornata per il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un bel regalo per il mare del quale Legambiente ringrazia l’Amministrazione comunale di Capraia, l’Ente Parco e tutti i consiglieri dell’area protetta che hanno reso possibile istituire – dopo l’ultimo passaggio in Regione – la prima vera Area Marina protetta dell’Arcipelago Toscano».