In conseguenza all'articolo pubblicato oggi, 18 gennaio 2017, su quinewselba.it dove l'architetto Albarello (direttore dei lavori a Galenzana) dichiara che la strada 'incriminata' non è nel Parco e che sono state scritte molte falsità sui lavori, riceviamo e pubblichiamo la risposta di Legambiente Arcipelago Toscano.
Leggiamo con piacere la risposta dell’Architetto Albarello, sulla realizzazione della ripidissima autostrada che porta dal Formicaio a Galenzana, finalmente qualcuno si è degnato di spiegare qualcosa, non a Legambiente, ma ai cittadini di Marina di Campo e ai residenti che si sono visti passare davanti casa loro mezzi pesanti che hanno proceduto a aprire una strada carrabile dove, come dice lo stesso Architetto, c’era un sentiero.
Ma non riusciamo a capire come l’Architetto/direttore dei lavori possa dire che «la strada di accesso non è nel Parco», non vorremmo si riferisse alla stessa cartografia fatta circolare dallo stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che, prendendo un clamoroso abbaglio, indicava un altro percorso.
Basta guardare la cartografia del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano allegata al Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano - approvata dal Consiglio Direttivo del PNAT, dal Consiglio regionale della Toscana a dal Ministero dell’Ambiente, che fa parte integrante degli strumenti urbanistici del Comune di Campo nell’Elba - per capire che il primo tratto del sentiero trasformato in strada percorre, per alcune decine di metri il confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (Zona C – gialla nella cartografia) e che un suo ampliamento - che ha comportato sbancamenti con mezzi pesanti, interventi sulla vegetazione, ammassamento di rocce e terra - visto che il sentiero è stato completamente cancellato e ampliato su entrambi i lati, è in parte avvenuto necessariamente a scapito del territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che asserisce di non aver concesso nessun nulla-osta.
Non si capisce quindi da quali carte si vedrebbe chiaramente che la nuova strada – realizzata con una Scia come adeguamento della sentieristica esistente – si sarebbe fermata “prima del punto in cui il sentiero arriva al confine del Parco”, visto che la parte iniziale dove passava il sentiero E’ il confine del Parco. Proseguendo lo stesso sentiero corre lungo il confine della ZSC/ZPS.
Quanto ai problemi di accesso all’agriturismo, facciamo sommessamente rilevare che quando è stato acquisito si sapeva benissimo quale fosse il tipo di accesso consentito e che non si capisce perché il paesaggio e la comunità debbano sopportare lo sfregio di un bene comune e quello che, al di là dei permessi o meno, resta uno scempio ambientale che nessuno aveva mai permesso prima a Galenzana, nonostante ci si fosse provato per una cinquantina di anni, il tutto per soddisfare le esigenze di interessi e comfort privati, come scrive lo stesso Architetto.
Quanto alle strade di Galenzana, non sappiamo dove l’Architetto Albarello abbia sentito dire che Legambiente paventa una chiusura della spiaggia. Noi chiediamo che si riapra un sentiero pubblico costiero che è stato chiuso per non far passare nessuno di fronte a una ex fornace, prima trasformata impropriamente in mini-appartamento e ora più che raddoppiata in volume e della quale si vuole tutelare la “privacy”. Un sentiero che si diceva non essere nemmeno cartografato, ma che è presente sulle mappe e le foto storiche e che ora scopriamo ben segnato anche sulle stesse cartografie del Comune di Campo nell’Elba. Questa volta però la strada è stata chiusa, e non aperto, per tutelare interessi privati, mentre si altrove si sfondano sentieri vicinali, passando anche su terreni altrui.
Quanto agli asseriti controlli sul tratto iniziale della nuova strada da parte delle autorità competenti, ci permettiamo di dubitare, visto che chi avrebbe dovuto controllare era convinto che la strada iniziasse da tutt’altra parte, come dimostrano le due cartografie diffuse dl Parco Nazionale.