Cosa ha messo in bilancio il Comune per il promesso accesso alla Cala e per la realizzazione del Cammino della Rada?
"Nessuna proprietà privata, per nessun motivo, impedisca l'accesso al mare alla collettività, se la proprietà stessa è l'unica via per raggiungere una determinata spiaggia", così recita la sentenza della Corte di Cassazione del 2011.
Non mi dilungherò sulla ventennale questione di questa spiaggia che gli elbani, e in particolare i portoferraiesi, ben conoscono.
L'argomento fu considerato da diverse Amministrazioni attraverso gli anni , da Giancarlo Ageno (sindaco nel 1999-2004), da Roberto Peria (sindaco nel 2004- 2014),al quale feci ripetuti appelli per la riapertura di detta spiaggia, e infine a Mario Ferrari(in carica dal 2014).
All'epoca , l'ex sindaco Peria, il vice prefetto Daveti, la Capitaneria di Porto ed il signor Umberto Mazzantini , responsabile di Legambiente Arcipelago Toscano, unitamente ai proprietari delle ville soprastanti la suddetta spiaggia, fecero capire che il problema sarebbe stato risolto (vedi:
www.tenews.it/giornale/2013/07/!7cala dei frati4919).
Anche dall'attuale sindaco Mario Ferrari, fu data una risposta positiva, tanto è vero che il Tirreno Elba News, in data 8 luglio 2016,titolava: "Accesso al Mare- Cala dei Frati, c'è l'accordo per la riapertura dell'accesso- Incontro fra Comune e Legambiente- Le ipotesi di finanziamento delle opere."
A COSA SERVE FARE DELLE DICHIARAZIONI , SE POI TUTTO RESTA FERMO ?
Quindi , salvo repentini favorevoli sviluppi della vicenda, anche la prossima stagione estiva la spiaggia resterà ancora esclusivo appannaggio dei signori proprietari delle ville soprastanti e di alcuni gabbiani , mentre i tanti residenti e i turisti, unico volano della nostra economia, resteranno appiccicati negli ormai ridotti metri di spiaggia libera delle Ghiaie.
E' L'ORA CHE ALLE PAROLE SEGUANO I FATTI !
Questa storia occupa un arco temporale in cui sarebbe stato possibile costruire una diga, il ponte sullo Stretto di Messina, un grande porto, un'autostrada dal Nord al Sud, ecc, ma non ....un sentiero di circa un centinaio di metri, con qualche opera di rafforzamento del percorso, garantendo comunque la privacy del proprietario.
Le Amministrazioni hanno il DOVERE, di dare pronta esecuzione alla sentenza della Corte di Cassazione, così rispettando i diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione economica- sociale.
Ringrazio il sindaco Mario Ferrari per l'attenzione e spero in una sollecita risposta e convocazione.
Luciana Gelli
Cara Luciana
Mi corre l'obbligo di correggerti cortesemente, poiché la vicenda che giustamente richiami è ancor più datata di quanto tu rappresenti, la teoria degli amministratori portoferraiese e valorosi tecnici (così solerti quando a loro pare a rilasciar premessi) dai quali sulla questione (per usare un francesismo) sono stato preso per il culo e rassicurato è assai più lunga. Tutti i Sindaci souccedutisi dagli anni 70 (eccetto Fratini il quale almeno disse NO a muso duro che non gli interessava) hanno promesso a me direttamente o a Legambiente la soluzione del problema. Anzi tra un po' arriveremo al cinquantennio del primo "non ti preoccupare che si risolve" e forse potremo festeggiarlo, magari con una spiaggiata alla Cala dei Frati.
Ma per metterti di ulteriore buon umore ti dico quanto ho appreso nelle ultime ore: mi è stato detto infatti che non ci sarebbe a bilancio la minima previsione di spesa né per il ripristino/crazione del fatidico accesso alla Cala di Frati ma neppure per l'altro interessante progetto del Cammino della Rada.
Ora io spero che il mio "consulente" si sia sbagliato e che giunga una pronta smentita/precisazione da parte del Comune di Portoferraio.
Sarei lietissimo di pubblicarla, ma temo proprio che non arrivi. E quindi prevedo l'emissione di altre parole che basterà un po' di maestralino per portarle via
Ti saluto
sergio rossi