“In un mondo che non ci vuole più” recitava una famosa canzone. In un mondo che racchiude tutto e il contrario di tutto, si assiste sgomenti nell'indifferenza generale, alla distruzione sistematica dell'ambiente e alla mancata osservanza di leggi e decreti.
All'indomani dell'annuncio che anche all'Isola d'Elba verrà effettuata la raccolta porta a porta dei rifiuti urbani, si assiste alla nascita di nuove discariche.
La legge europea 99/31/CE recepita dalla legislazione nazionale D.lg. 36/2003 prevede la progressiva chiusura e bonifica delle discariche esistenti e per il loro persistere paghiamo multe salate. Stiamo contribuendo ad alimentare una situazione insostenibile di invasione di rifiuti in ogni dove, senza riuscire più nemmeno a immaginare una possibile soluzione.
Le buone pratiche e la corretta gestione dei rifiuti sono nenie che non affascinano i più e ognuno a suo modo cerca di evitare incombenze noiose e impegnative. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: trovare rifiuti abbandonati vicino ai cassonetti, che dovrebbero essere conferiti nei centri di raccolta, è quasi un bene perché l'alternativa sarebbe ritrovarli in qualche scarpata.
Raccolta porta a porta e discariche non possono convivere, e stiamo parlando solo di rifiuti urbani: vogliamo entrare nel merito dei rifiuti speciali e dei rifiuti pericolosi? Meglio di no, soffermiamoci su quello che sta accadendo ora sul nostro territorio. Oltre alle innumerevoli discariche abusive, di cui altrettanti innumerevoli cittadini si fanno promotori, sembra stia nascendo una nuova discarica in uno dei simboli dell'Elba: la Miniera di Rio Albano! Con “grande stupore” la prima volta che le visitai scoprii l'esistenza di discariche di rifiuti urbani risalenti a molti anni fa, che ancora persistono a fare da contorno ai sentieri percorsi dai turisti che riescono ad entusiasmarsi alla bellezza paesaggistica malgrado la loro presenza. Con “immenso stupore” sono tornata a rivisitarla e ho scoperto che ne sta nascendo una nuova, adiacente alla vecchia, in uno dei posti più fotografati e reclamizzati del Parco Minerario e Parco dell'Arcipelago Toscano, presente su cartoline e siti web di promozione turistica: il cosiddetto 'laghetto rosso', il primo, quello che anche i meno temerari scoprono perché di facile accesso.
Con “incontenibile stupore” ho appreso che quel nuovo ammasso di terra mista a rifiuti servirebbe a bonificare un inquinamento non meglio precisato. L'area della miniera ha bisogno sicuramente di una bonifica, ma riguarda le discariche, non certo l'ambiente circostante, che dopo essere stato devastato dall'attività mineraria, si è rinaturalizzato creando un ambiente unico, affascinante, abitato da diverse specie animali.
Dai documenti e dagli studi fatti non si evince un inquinamento che giustificherebbe l'eliminazione di un evento naturale come l'accumulo di acqua piovana favorito dal terreno impermeabile, che quindi per sua stessa natura non provoca alcuna dispersione se non l'evaporazione della stessa. L'inquinamento da percolato invece, provocato dalla discarica, persiste da decine di anni. La stessa ARPAT, commissionaria dello studio geologico nel 2011, non ha espresso parere favorevole al 'progetto di bonifica' presentato alla Conferenza dei Servizi di dicembre 2016 giudicandone la riuscita al 50%. Dalla lettura dello studio non si evincono dati allarmanti circa la concentrazione di metalli, presenti evidentemente in una miniera metallifera!
L'eventuale individuazione di “pericoli per la salute dei frequentatori e per il territorio” avrebbero dovuto comportare il divieto assoluto di accesso all'area, mentre i sentieri del Parco sono frequentati da camminatori e ciclisti.
Non concordiamo assolutamente su cosa significa bonificare! Come Comitato Elba Rifiuti Zero raccogliamo l'appello di Legambiente, condividendone scopi e metodi, fatto alle istituzioni, Parco compreso, affinché si faccia luce sulle reali intenzioni di utilizzo finale del Parco Minerario di Rio Marina, che a tutti gli effetti sembra voglia essere smantellato, e sulla corretta gestione dei rifiuti di cui la nostra isola ha bisogno per potersi annoverare tra le isole più belle e accoglienti che il panorama turistico italiano possa offrire!
Comitato Elba Rifiuti Zero