Il fenomeno osservato da diversi pescatori al largo delle Formiche di Montecristo - o Affrichella come è meglio conosciuto all’Elba il piccolo isolotto con il suo faro - con una prolungata fuoriuscita di gas e materiale dai fondali in seguito ad un boato, è con tutta probabilità di natura geologica, dato che episodi simili – anche se di minore entità – sono già noti da molti anni nella stessa area.
Proprio per questo, in attesa dei risultati delle indagini svolte alle Formiche di Montecristo dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e dall’Università La Sapienza di Roma, e per evitare il diffondersi di dietrologie, sospetti e paure ingiustificate di “eruzioni vulcaniche”, Legambiente Arcipelago Toscano ritiene opportuna la pubblicazione di foto e video che sembrano essere stati girati da alcuni pescatori e che confermerebbero che si tratta di un fenomeno naturale di portata abbastanza limitata, probabilmente legato alla presenza in quei fondali di solfuri e metano non sfruttabile economicamente.
Legambiente, che negli anni passati è riuscita a impedire che la multinazionale australiana Key Petroleum trivellasse gas tra Pianosa e Montecristo, a poche miglia dal mare protetto dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e in pieno Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, è convinta che la trasparenza e l’informazione fanno bene sia alla sicurezza e alla tranquillità dei cittadini che alla ricerca scientifica e alla tutela dell’ambiente da parte di Istituzioni e Forze dell’Ordine.
Legambiente chiede anche che siano valutati e finanziati progetti come quello della Fondazione Prato Ricerche – Istituto per la ricerca ambientale e la mitigazione dei rischi per la realizzazione rete sismo-acustica nell’area compresa tra Isola d’Elba, Pianosa e Montecristo dove, negli scorsi anni, sono stati avvertiti boati e tremori.