Integrazione sociale e valorizzazione dell’ambiente sono i due punti cardine dei campi di volontariato di Legambiente. Di campo in campo, il lavoro si declina poi secondo vari temi: il consumo di suolo, il rischio idrogeologico, l’agricoltura, i reati ambientali, la tutela della biodiversità e i cambiamenti climatici. Un posto importante nelle iniziative e nella logica dei campi è riservato anche alle politiche di accoglienza dei migranti, in nome di un’inclusione che riteniamo doverosa e necessaria e per la quale la manutenzione del territorio si rivela una preziosa occasione. Prendersi cura dell’ambiente insieme, anche solo per periodi limitati è infatti una preziosa occasione per conoscersi e fare comunità, per condividere un senso di appartenenza.
I campi propongono attività all’aperto e lavori manuali diversi per lo più dal lavoro quotidiano di molti di noi e prevedono escursioni, incontri con i residenti e momenti di formazione. Ci sono campi in Itali e campi all’estero, al mare e in campagna, nelle aree protette o nei piccoli borghi montani, campi per ragazzi sotto ai 18 anni, campi per nuclei familiari nonni compresi. In Italia sono organizzati dai circoli di Legambiente. All’estero, dalle associazioni straniere che fanno parte insieme a Legambiente dell’Alliance of European Voluntary Service Organisations, un network internazionale di associazioni di volontariato. Quest’estate, i campi sulla Penisola sono un centinaio, da metà giugno a tutto settembre.
Ovunque l’idea è di vivere in una comunità, con gli oneri e i piaceri che questo comporta, di intrecciare nuove amicizie, scoprire abitudini diverse e luoghi bellissimi – è proprio il caso di dirlo – da toccare con mano.
Un progetto ambizioso è quello portato avanti con la serie di campi “Vele spiegate” nell’arcipelago toscano, in collaborazione con l’associazione Diversamente marinai, che riunisce in barca diversamente abili e normodotati. L’obiettivo è quello di ripulire le spiagge delle isole e degli isolotti dell’arcipelago e di indagare sulla consistenza e l’origine dei rifiuti marini; durante la navigazione i volontari, accompagnati da ricercatori, saranno impegnati inoltre nell’avvistamento delle plastiche galleggianti. La barca a vela diventa un momento speciale di integrazione sociale e valorizzazione dell’ambiente.
Tra questi c’è l’oasi dunale di Paestum e il sentiero degli argonauti che va dal parco archeologico al mare. Molte attività prevedono l’inclusione sociale dei migranti ospiti del centro di accoglienza di Paestum. I volontari svolgeranno attività di bonifica ambientale e collaboreranno alla preparazione del festival campano di Legambiente Festambiente Paestumanità.
In Toscana, a Fivizzano in provincia di Massa, il campo è l’occasione per scoprire il bioparco dei Frignoli, un centro per la biodiversità gestito da Legambiente Lunigiana che lavora sulla conservazione ex situ della flora e della fauna. Un lago di origini glaciale e una torbiera sono le due aree dove i volontari, coinvolti attivamente nel progetto di tutela, parteciperanno al monitoraggio della flora e del gambero d’acqua dolce e alla realizzazione di un sentiero natura.
La costruzione di un sentiero è prevista anche a Sessa Aurunca (Caserta), in un contesto però tutto diverso: il campo si svolge su un bene confiscato alla camorra e affidato da un anno a Legambiente, la collinetta di monte Ofelio, un terreno di circa 10 ettari nel parco regionale di Roccamonfina Foce del Garigliano. Sono previste attività formative sulla legalità con Libera e altre associazioni del territorio.
Per consultare l’elenco di tutti i campi e per informazioni per l’iscrizione
www.legambiente.it/legambiente/campi-di-volontariato