Legambiente Arcipelago Toscano ha presentato il suo contributo all’avvio del procedimento di redazione del Piano Operativo del Comune di Marciana Marina. Nelle osservazioni, firmate dalla presidente del Circolo del Cigno Verde Maria Frangioni e condivise dal capogruppo consiliare della Lista civica Insieme, Paolo Di Pirro, che le ha firmate, si fa notare che «Nel Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento del Piano Operativo del Comune di Marciana Marina Tra i Piani sovraordinati non si cita il Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (che però viene frammentariamente richiamato in seguito) e al quale gli strumenti urbanistici dovrebbero adeguarsi e non “interpretarlo”, come più volte tenta di fare l’Avvio del Procedimento del Piano Operativo proposto».
Inoltre, Legambiente fa rilevare che nel Piano Operativo proposto si legge: “I paragrafi successivi individuano le caratteristiche dei principali ambiti di salvaguardia e nello specifico il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il SIR – SIC Monte Capanne e promontorio dell’Elfola”, e fa presente che «I SIR (Siti di Interesse Regionale) non sono più previsti nella nuova normativa regionale sulle Aree protette e che il “Sic Monte Capanne e promontorio dell’Elba” è in realtà stato trasformato dall’Unione europea in “Zona speciale di conservazione Monte Capanne e promontorio dell’Enfola”, la massima tutela prevista per i siti compresi nella Direttiva Habitat dell’Unione Europea». Nonostante questo doppio errore. è lo stesso Piano Operativo a ricordar giustamente che “Il Sito è molto rappresentativo della ricca flora elbana e della fauna (vengono segnalate sono segnalate rare specie ornitiche nidificanti marine e terrestri)”. «Infatti – evidenziano Frangioni e Di Pirro - nel 2015 un gruppo di ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e del Royal Botanic Gardens di Kew ha scoperto a nella della Ripa-La Cala – proprio dove si vorrebbe aprire una strada i Zona B del Parco Nazionale - una delle pochissime popolazioni della rarissima felce tirrenica (Dryopteris thyrrena), che sopravvive in poche isole del mediterraneo e inclusa nella "Lista Rossa" della Toscana perché in pericolo di estinzione. Inoltre, i fossi di Val di Cappone e della Cala ospitano le popolazione resideu più a occidente e – per quanto riguarda la Cala - più vicine al mare (Insieme a quelle di Sant’Andrea) della rara Osmunda regalis. La felce più grande e più “antica” d’Europa».
Ma Legambiente fa anche presente che «Il Piano Operativo del Comune di Marciana Marina cita solo come “sigla” e ignora nella sostanza i vincoli della Zona di Protezione speciale (ZPS) Monte Capanne e promontorio dell’Enfola (Direttiva Uccelli) e ignora totalmente – salvo in una tavola che ne riporta il simbolo - Rete Natura 2000 e l’Important Bird Area (IBA) di cu fa parte la ZPS e che vede – in particolare nella costa tra Marciana Marina e la Cala presenze ornitiche rarissime e/o di eccezionale importante quali: Gabbiano Corso (Ichthyaetus audouinii), Marangone dal Ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), Falco pellegrino (Falco peregrinus), Sula bassana (Morus bassanus), e numerose specie di passeriformi migratori e stanziali inserite nelle Liste Rosse IUCN e Nazionale delle specie a rischio di estinzione».
Per quanto riguarda gli obiettivi generali individuati per la redazione del nuovo Piano Operativo, nel contributo di Legambiente e capogruppo di minoranza si evidenzia che «La minimizzazione del consumo di suolo (Ob.5.), pur dichiarata come intento, non sembra trovare reale riscontro nelle previsioni del Piano che puntano a una saturazione del costruito e a nuovi interventi/ampliamenti nella fascia costiera e nel territorio del Parco Nazionale: Ob.6. La promozione dello sviluppo sostenibile – termine con il quale ormai si cerca di promuovere anche l’insostenibile - e la tutela degli ambiti e gli elementi di particolare valenza ambientale, cozza con la dichiarata intenzione di interventi in Zona B del Parco Nazionale e in Zsc-ZpS-Iba, come nel caso della strada per la Cala, per la quale nell’Ob.9. - Sistema infrastrutturale, viene addirittura inventata la formula “verifica del corridoio di salvaguardia per la variante alla viabilità per La Cala”. Inoltre, visto anche che il Comune di Marciana Marina è già attualmente quello con la più alta densità urbanistica e tra quelli con il più alto numero di seconde case per abitante della Toscana, si sottolinea che, per i loro possibili gravi impatti ambientali e paesaggistici sulle aree di case sparse, vanno meglio valutati e chiariti gli obiettivi: 11. - individuazione e disciplina degli insediamenti marini de il Bagno, La Cala e Sprizze; 12. - individuazione e disciplina degli insediamenti abitativi della località I Pini; 13. - individuazione e disciplina degli insediamenti abitativi per finalità turistico ricettiva ed agrituristica nella Località Uccellaia e Località Zuffale; 16. - Ridisegnare la fascia di rispetto prospicente il lungomare Viale Regina Margherita, predisponendone la relativa disciplina. La definizione di “territorio urbanizzato” per aree che sono caratterizzate case rurali e/o sparse al Bagno, Sprizze, La Cala e i Pini sembra non solo azzardata ma, nel caso della Cala, in contrasto con il Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e per altre aree con la presenza di una Zsc/Zps. Ancora una volta, per la Cala, questa definizione pare avere l’unico intento di realizzare la strada costiera in Zona B, che sembra essere una vera ossessione per l’Amministrazione Comunale».
Legambiente fa presente di aver più volte chiesto il rispetto assoluto della fascia di rispetto dei 300 metri dalla costa, così come fa la nuova normativa urbanistica e paesaggistica regionale, «mentre il Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento del Piano Operativo sembra prospettare diffuse deroghe che però diventerebbero di fatto norma generale nel Comune più piccolo della Toscana per estensione territoriale, il cui territorio si estende quasi completamente lungo una limitata fascia costiera».
A preoccupare particolarmente gli ambientalisti è che, per quanto riguarda L’UTOE 3 “La Cala”, nel documento si legga: “Si trova l’insediamento della Cala, per il quale sarà necessario provvedere alla realizzazione di un breve raccordo carrabile, attualmente inesistente, di modesto sviluppo, tra la fine della strada comunale della Caletta e la località La Cala, dove vi è la presenza di unità immobiliari turistiche e residenziali alla cui accessibilità è necessario provvedere attraverso questo raccordo viario per esigenze di sicurezza e per gli interventi di pronto soccorso”. Previsione che – in contraddizione con i fini evidenziati - viene ribadita successivamente nello stesso Documento: “Obiettivi specifici per questa UTOE sono la conservazione del paesaggio e dei valori architettonici, la riqualificazione delle zone limitrofe e confinanti con l’area dei sistemi urbanizzati consolidato e diffuso, mediante interventi di riordino ambientale soprattutto nelle immediate vicinanze degli insediamenti, la realizzazione della nuova viabilità di collegamento con l’insediamento della Cala per esigenze di pubblico interesse, di sicurezza e di pronto intervento, la rigorosa tutela della costa, degli accessi al mare e della viabilità esistente, la possibilità di limitati nuovi insediamenti residenziali nelle immediate adiacenze del sistema “diffuso” e “consolidato” in prossimità delle residenze ubicate nella UTOE n° 1 ed UTOE n° 2 e di ampliamento degli edifici esistenti per quei fabbricati che non sono stati oggetto di precedenti ampliamenti nei limiti da stabilire secondo il nuovo R.U., la riqualificazione ed adeguamento dei servizi per l’attività turistico ricettiva. Viene, infine, individuato un “corridoio” di pertinenza all’interno del quale sarà ubicata la viabilità che metterà in sicurezza il piccolo agglomerato in località “La Cala”. Che dovrebbe essere realizzata nella Zona B: Riserva Generale Orientata del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”.
Legambiente ricorda che «La stessa previsione, oggetto in passato di interrogazioni Parlamentari alla Camera - Ermete Realacci, attuale presidente della Commissione ambiente, lavori pubblici e territorio della Camera dei Deputati, e al Senato, da Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, e che è stata più volte respinta, proprio in ottemperanza ai valori paesaggistici e ambientali che l’Avvio del Procedimento del Piano Operativo richiama, da Regione Toscana e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e infine, nel marzo 2012, in seguito a un ricorso del Comune di Marciana Marina, anche dal Consiglio di ministri con un provvedimento a firma dell’allora presidente del Consiglio Mario Monti nel quale si legge: «Ritenuto nell’esame delle posizioni contrapposte di condividere l’avviso espresso dalla Regione Toscana e dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano a tutela del valore paesaggistico e naturalistico dell’area interessata dall’intervento; Considerato che l’intesa di cui all’art. 14 quater, comma 3, della legge n.241/90 è stata raggiunta con la Regione Toscana e non con il Comune di Marciana Marina; Delibera: di condividere facendole proprie le motivazioni espresse, come nelle premesse, dalla Regione Toscana e dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano, in merito al progetto di adeguamento di un sentiero esistente per il collegamento della località “La Cala” con il Comune di Marciana Marina e di dare atto che, sulla base delle predette ragioni, che integralmente si recepiscono, non sussiste la possibilità di procedere alla realizzazione del progetto in esame».
Frangioni e Di Pirro chiedono quindi di accogliere le osservazioni, «adeguando il Documento alla nuova normativa regionale ed Europea e cancellando la previsione della strada costiera della Cala che appare solo un’inutile forzatura che può servire solo ad riaprire un contenzioso con Enti e strumenti di gestione territoriale sovraordinati».