Noi crediamo che la scoperta delle acque geotermiche nel Comune di Rio Marina sia un’opportuniutà di business internazionale.
Da anni stiamo lavorando al progetto, lo abbiamo intitolato “Arethusa Project – Business Vision, Life Vision” ed è consultabile sul sito internet a lui dedicato (www.arethusaproject.com)
Nella metà del mese di marzo abbiamo presentato al Comune di Rio Marina, Regione Toscana e Parco Nazionale una manifestazione d’interesse nella quale sono descritte le nostre intenzioni, idee e suggerimenti.
Abbiamo scritto che, secondo la nostra esperienza e visione, a Cavo ci potrebbero essere 5 possibili localizzazioni secondo la scelta dell’investitore in accordo con i gestori interessati all’utilizzazione primaria delle acque.
Localizzazioni secondo l’uso: “solo wellness”, oppure “wellness e cura della persona”. Integrati nella stessa area, separate ma comunicanti, gestite da due società diverse entrambe specializzate nei rispettivi settori ai massimi livello internazionali.
Nel frattempo stiamo elaborando, con i dati a disposizione, un piano di fattibilità economico finanziaria da presentare ai nostri clienti e dal piano di fattibilità emergerà di conseguenza anche la localizzazione idonea per un investimento del genere.
Nella manifestazione d’interesse abbiamo anche suggerito 2 azioni programmatiche tendenti a rafforzare la vocazione ambientale del territorio: creazione di una “Full Clean Air Area” (zero CO2) ed un diverso
approvigionamento energetico (onde e correnti marine).
L’Amministrazione Comunale di Rio Marina ha scritto di recente al Presidente della Regione Toscana chiedendogli di localizzare l’insediamento “termale” in in una determinata area.
Secondo noi, in questo momento, è niente di più sbagliato.
Prima di individuare una localizzazione l'Amministrazione Comunale dovrebbe redigere un piano di marketing e fattibilità territoriale.
Un piano che preveda i bisogni dei consumatori al momento dell’inizio delle attività e non i bisogni che i consumatori avevano negli anni e nei decenni scorsi.
Da quel piano l’Amministrazione Comunale dovrebbe decidere sulla scelta d’indirizzo: cura delle patologie o benessere della persona? O entrambe?
Quindi riteniamo che solo con la redazione di un piano di marketing territoriale l’Amministrazione Comunale potrà avere tutti gli elementi per scegliere ed adottare tutte le scelte urbanistiche che ritiene giusto.
Premesso questo, le “terme”, che il Comune continua a chiamare così ma forse così non si dovrebbero chiamare, sono oggi considerate dall’Amministrazione Comunale come insediamento di interesse pubblico e quindi probabilmente le ritiene utili per la “cura di patologie”.
Questa scelta potrebbe diventare, nel medio e lungo termine, un grosso e fatale errore già tante volte purtroppo visto in Italia in questo settore ed in particolare in alcune realtà toscane molto famose.
Viceversa se le si considerano anche e sopratutto per il “wellness” cambia completamente tutto.
Sarà comunque il concessionario, che ha vinto la gara per l’utilizzo delle acque, a decidere l’uso secondo naturalmente la convenzione che sarà stipulata tra Comune e Concessionario stesso.
Su questo punto il Comune deve avere le idee ben chiare, ma prima secondo noi, deve avere anche le idee chiare sulla “vocazione” del territorio verso questo nuovo settore economico produttivo.
Cogliamo l’occasione per porre alcune domande all’Amministrazione Comunale e all’opposizione.
Cosa dice la relazione del Prof. Avv. Chiti? E cosa dice la relazione del Dott. Pier Francesco Bernacchi?
Oppure ci siamo sbagliati e la relazione è stata redatta della ACT&S Consulting diretta comunque dal Dott.Bernacchi?
Il sindaco Galli ha detto che nelle relazioni è stato fatto il paragone con Ischia. Secondo noi con poco senso della realtà.
Ad Ischia (terza isola italiana per numero di residenti circa 65.000), sono presenti 69 gruppi fumarolici, 29 gruppi di sorgenti termali da cui scaturiscono 103 emergenze sorgive.
Le sorgenti hanno proprietà e caratteristiche particolari, si possono dividere in minerali, calde, molto calde, termali, e ipertermali.
Sono cloruro sodiche (è il caso di 77 sorgive) o bicarbonato-solfato-alcaline (20 sorgenti a Casamicciola e Barano).
Le prime si dividono in: salso-solfato-alcaline (Casamicciola), salso-solfatoferrose (Forio) e salso-iodiche. Le seconde si dividono in bicarbonato-solfate e bicarbonato-solfato-alcalino-terrose. Le acque di Nitrodi sono clorurosodiche.
Siamo nelle stesse condizioni? Non crediamo.
Queste relazioni le possiamo leggere? Ne saremmo ben felici di leggerle e migliorare quindi il nostro scarso sapere.
Ci piacerebbe vedere anche le delibere d’incarico, il costo sostenuto e sapere come hanno fatto i relatori a conoscere i dati chimico fisici delle acque captate che sono giustamente di proprieta’ della ATI che ha realizzato la ricerca.
Una ATI tra società private, rappresentata dall’Architetto Claudio De Santi, attuale sindaco del Comune di Rio Nell’Elba (fautore del processo di fusione dei due comuni).
Ricordiamo che secondo il regolamento comunale in vigore, al termine del periodo di ricerca il titolare del permesso consegna al Comune relazione tecnica, di cui all’art. comma 3 della L.R. e all’art. 16 del Regolamento
attuativo, contenente, tra l’altro: dati di portata, caratteristiche chimico fisiche dell’acqua captata, opere realizzate, importi delle spese sostenute, altro materiale ed informazioni che siano stati previsti nell’atto di rilascio del permesso di ricerca. Inoltre ricordiamo anche la ATI sarà rimborsata dal concessionario vincitore della gara per la coltivazione delle acque.
Conoscere con largo anticipo, rispetto all’inizio della procedura di evidenza pubblica, i dati chimico-fisici dell’acqua è essenziale, per chi vuol fare un investimento.
90 giorni previsti dal regolamento comunale non sono sufficienti a fare un’analisi tecnica ed economica veritiera e predisporre un business plan da far approvare agli organi di gestione amministrativa della società che concorre alla gara.
L’Amministrazione o l’opposizione ci risponderanno? Speriamo di si.
L’Amministrazione parla inoltre di cifre: 20 milioni.
Da dove salta fuori questo importo? Quindi ci sono già dei business plan?
Chi li ha redatti? E con quali dati se non si conosce ancora il valore di partenza dell’evidenza pubblica?
O l’Amministrazione Comunale sta pensando ad una operazione di project financing? Che lo dica.
Parlare oggi di cifre ci pare non professionale. Nell’anteprima del nostro progetto d’investimento economico, che è già stato inserito nella piattaforma d’investimenti internazionali di S&P (Standard & Poors), non abbiamo indicato alcun importo.
Riteniamo che lo sviluppo economico di un territorio lo si ottiene se gli uomini politici ascoltano, assistono, consigliano, ragionano e si confrontano con chi investe i propri denari.
Se i politici sono autoreferenziati, chiusi su se stessi e sulle proprie idee lo sviluppo economico fallisce.