Le osservazioni critiche dei 5 Stelle toscani non sono passate inosservate in ambito PNAT e a prendere la parola è lo stesso Presidente, Giampiero Sammuri: “ Le verifiche e la vigilanza (quanto promesso dal Consigliere Cantone, ndr) su come si lavora sono un bene, a patto che che non prescindano dall' ascoltare i più diretti interessati, modalità che dovrebbe essere la norma in ambito istituzionale” .
Con aplomb ma la frecciatina resta, insomma , rivolta più – par di capire- ai suggeritori di Cantone che a lui stesso.
“Invito a visitare il nostro sito http://www.restoconlife.eu/category/news/ - prosegue Sammuri- per rendersi conto che il progetto messo in piedi a Pianosa (eradicazione del ratto nero e di altre specie aliene, animali e vegetali), è il proseguimento di quello realizzato con successo a Montecristo qualche anno fa, tra l' altro con trappole fisse per i ratti senza necessità di lanci con l' elicottero; l' episodio dei due barbagianni morti per aver predato topi già venuti a contatto con il veleno è un evento raro che può succedere e che non mette comunque a rischio la presenza di questi rapaci sull' isola; ” in ogni caso al termine dell' intervento, se necessario il Parco provvederà a ripopolare l' isola delle specie autoctone, come la stessa pernice rossa”. Sammuri ci tiene a sottolineare come nei pochi mesi trascorsi dall' avvio del progetto a Pianosa, tra i risultati (dati empirici ovviamente) importanti già registrati vi è la forte riduzione di presenza delle zecche, che nei ratti trovavano l'ospite elettivo per cibarsi e moltiplicarsi.
Una 'svista' pentastellata sulla quale il Presidente PNAT ritiene di dover precisare, è quella - riportata sulla pagina Fb del Consigliere capogruppo del M5S in Regione – relativa all' accusa di aver costruito una sede nuova del Parco a Pianosa, 'villetta che risulterebbe sui resti di una probabile villa romana', anziché ristrutturare magari uno dei tanti edifici cadenti: “è esattamente ciò che abbiamo fatto – chiosa Sammuri- recuperando un edificio in disuso degli anni '60, già sede del personale del carcere”, sottolineando in tal modo l' esistenza di suggeritori discretamente disinformati.
Facile anche lo smarcamento dalla critica di essere il referente principale dello stato di abbandono, essendo il Ministero della Giustizia titolare di gran parte degli immobili presenti.
cr