Durante la notte, il guardiano di uno stabilimento balneare notava una grossa Tartaruga marina intenta a scavare una buca nell'arenile. Il titolare Riccardo Segnini, rendendosi conto dell'eccezionalità dell'evento, ha subito fatto intervenire lo staff dell'Acquario dell'Elba che, con tutte le dovute cautele e con l'aiuto del personale dei Bagni da Sergio e del Paglicce Beach, sono riusciti a confermare la presenza di un uovo, grande come una pallina da ping pong, apparentemente in perfette condizioni. Impossibile ovviamente sapere quante ne siano state deposte (normalmente un centinaio, per le Tartarughe della specie Caretta caretta) ma sufficiente per confermare l'evento. Immediatamente la buca è stata ricoperta e transennata, con la supervisione degli uomini della Capitaneria di Porto.
L'eccezionalità dell'evento, che potrebbe addirittura ripetersi nei prossimi giorni, è di straordinaria importanza scientifica: si tratterebbe non solo della prima nidificazione accertata all'Isola d'Elba, ma anche di quella in assoluto più a nord di tutto il bacino del Mediterraneo.
Dopo la messa in sicurezza, si attendono a breve gli interventi di monitoraggio scientifico dell'Osservatorio toscano per la biodiversità, dell'Arpat e del Parco Nazionale, che con il Presidente Sammuri, ha già ipotizzato la posa in opera di una telecamera a infrarossi.
La schiusa è prevista in un intervallo fra i 45 e i 65 giorni: sicuramente un momento di grande festa per Marina di Campo e per tutta l'Elba!
E’ evidente che le tartarughe marine, spinte verso nord anche dal riscaldamento globale, stanno colonizzando e ricolonizzando aree dove non nidificavano o non deponevano più le uova , anche se nel mare dell’Arcipelago Toscano nuotano molti esemplari di Caretta caretta.
Sono ormai lontanissimi i tempi in cui, anche all’Elba questi animali venivano pescati e mangiati e addirittura diventavano spezzatino venduto ai ristoranti: oggi i pescatori sono i primi soccorritori delle tartarughe marine in difficolta e la nidificazione a Marina di Campo conferma che questi animali vivono al sicuro nelle acque protette dell’Arcipelago Toscano.
Ora si tratta di organizzare una campagna di sensibilizzazione e salvaguardia del nido e, in previsione della schiusa, di organizzare un presidio – per il quale Legambiente si mette a disposizione – per favorire l’ingresso dei piccoli di tartaruga in mare, dove cominceranno la loro avventura che, speriamo, li porterà a colonizzare altre spiagge di un Arcipelago Toscano che scopre una biodiversità sempre più splendente.
Legambiente Arcipelago Toscano