Prima sulla spiaggia dell’oasi faunistica di Vendicari (Sr), poi a Campo nell’Elba e ora anche a Tor San Lorenzo (Ardea), le tartarughe marine sono tornate a nidificare sulle nostre coste. La scorsa estate sono stati monitorati ben 61 nidi di tartarughe tra Calabria, Sicilia, Campania, Sardegna, Puglia, Lazio e Toscana e anche la stagione 2017 si preannuncia ricca di lieti eventi, se saremo in grado di tutelare le uova deposte sulle spiagge, promuovendo comportamenti responsabili da parte di turisti e bagnanti e qualche attenzione da parte dei gestori degli stabilimenti e delle amministrazioni balneari.
La tartaruga più diffusa sulle nostre coste è la Caretta caretta (protetta da normative internazionali e nazionali), ma anche la tartaruga verde (Chelonia mydas) e, più raramente, la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) amano deporre le loro uova sui nostri litorali. E per questo Legambiente, già impegnata nella tutela delle tartarughe marine con il progetto europeo TartaLife, finanziato attraverso il programma LIFE+ e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Istituto di Scienze del Mare, ha deciso di diffondere le giuste indicazioni per tutelare questi esemplari favorendo la loro riproduzione e conciliandola con la presenza antropica, a sua volta favorita proprio dalla presenza dei nidi.
“Una spiaggia scelta da una tartaruga per nidificare è una spiaggia fortunata, perché ospitare le uova di questi animali significa custodire un bene prezioso, significa avere il marchio della buona accoglienza perché quella spiaggia è stata scelta come incubatrice per i propri piccoli. Tutela dell’ambiente naturale, pulizia degli arenili, rispetto dei nidi e corretto uso delle spiagge sono quindi le quattro azioni caratteristiche che possono rendere più Tartafriendly i lidi e gli stabilimenti balneari – ha dichiarato il responsabile Mare di Legambiente Sebastiano Venneri -. Poche regole da osservare per avere arenili più belli e accoglienti, più gradevoli per le tartarughe, ma anche per i turisti che potranno godere di un luogo scelto da questi animali proprio per le sue caratteristiche, per l’indiscussa qualità ambientale e la buona gestione di quanti operano su quella spiaggia”.
Per scavare i nidi le tartarughe marine preferiscono generalmente arenili sabbiosi anche per mantenere l’umidità interna del nido, scongiurando così i rischi di disidratazione delle uova.
Il numero medio di uova deposte in un nido oscilla tra le 80 e le 120. Le tartarughe scelgono il sito di nidificazione valutando le caratteristiche della spiaggia preferendo litorali ampi con una maggiore possibilità di scelta di luoghi idonei alla deposizione.
Durante la deposizione la presenza delle persone, con rumori o luci fastidiose, può spaventare la tartaruga e impedirle le operazioni di nidificazione che avvengono prevalentemente in ore notturne, come pure la schiusa, per diminuire i rischi di predazione. La nascita può avvenire per pochi esemplari alla volta oppure tutti insieme.
Dalla schiusa i piccoli raggiungono il mare seguendo i bagliori delle luci naturali e aggirando gli eventuali ostacoli che incontrano nel loro percorso.
Tartarughe e turisti sembrano avere gusti simili: entrambi prediligono ambienti costieri integri e puliti, il più possibile naturali. L’invito è quindi quello a non eliminare dalle spiagge eventuali alghe, piante o organismi portati dal mare e a non immettere nulla di estraneo (specie invasive alloctone, sostanze chimiche, rifiuti, inquinanti, ecc.) e a non alterare la forma dell’arenile. La conservazione dei sistemi dunali e costieri favorisce quei processi di autodifesa naturale che contrastano l’erosione costiera e la perdita di macchia mediterranea, favorendo la conservazione della biodiversità.
La pulizia delle spiagge deve essere effettuata senza l’uso di mezzi meccanici che potrebbero cancellare eventuali tracce di deposizione e danneggiare nidi non segnalati.
Le Regole del lido tartafriendly:
- Evita l’occupazione degli arenili con strutture fisse
- Proibisce l’accensione di fuochi e il campeggio
- Di notte evita le emissioni luminose e sonore per evitare di disorientare i piccoli
- Evita l’abbandono dei rifiuti e predispone cestini per la raccolta differenziata in spiaggia
- Effettua un sopralluogo attento della spiaggia prima di procedere alla pulizia
- Predilige la pulizia manuale rispetto a quella meccanica
- Non permette l’introduzione di specie animali e vegetali estranee alle specie locali
- Non utilizza sostanze erbicide per eliminare la vegetazione infestante
- Non asporta, taglia o falcia la vegetazione autoctona
- Non asporta alghe, piante marine o altri detriti marini spiaggiati
- Evita di alterare il profilo dell’arenile tramite livellamenti, movimenti terra, escavazioni ecc.
- Evita l’accesso non regolamentato nei siti sensibili nella fascia notturna fino alle ore 6,00 del mattino
- Evita l’apertura di vie di accesso carrabili e la circolazione di mezzi a motore, prediligendo percorsi pedonali su passarelle in legno