L'elenco dei destinatari è lungo e consta di tutti i soggetti pubblici nazionali regionali e locali interessati alla vicenda (ristrutturante ma poco "edificante") del faro di Punta Polveraia.
Il documento rappresenta comunque una importante novità, perché sancisce che a scendere in campo, in decisa opposizione alle mire degli aggiudicatari della gestione del bene monumentale/paesaggistico marcianese, è una rappresentanza della comunità locale: l'Associazione Amici di Patresi e Colle d'Orano, che si schiera decisamente con gli ambioentalistio di Legambiente e Italia Nostra
Di seguito il testo dell'esposto presentato alle competenti autorità:
Esposto Legambiente — Italia Nostra su situazione venutasi a creare al Faro di Patresi (Marciana — LI)
Il sottoscritto Pietro Berti, in qualità di Presidente dell'Associazione Amici di Patresi e Colle d'Orano, con sede legale in Via delle Buche 20, Colle d'Orano — 57030 Marciana
PREMESSO
• che con determina a contrarre n. 19 del 13 giugno 2016, Difesa Servizi S.p.a., società in house del Ministero della Difesa, ha avviato le procedure per l'affidamento in concessione di taluni fari e segnalamenti della Marina Militare, trai quali il faro di Punta Polveraia (lotto n. 5), ubicato d'Elba, nel territorio del Comune di Marciana (Li);
• che Difesa Servizi S.p.a. ha quindi pubblicato il bando di gara sulla G.U.R.I. n, 107 del 16 settembre 2016, sull'albo pretorio dei Comuni interessati, sul sito di Difesa e Servizi, nonché su un quotidiano nazionale e su uno locale;
• che a seguito della valutazione delle offerte tecniche pervenute, con verbale n. 19 del 19 aprile 2017 la Commissione tecnica ha riepilogato i punteggi tecnici conseguiti dai concorrenti ammessi per ogni singolo lotto;
• che nella seduta pubblica del 26 aprile 2017, la Commissione di gara ha dato lettura dei punteggi totalizzati dai concorrenti in merito alle offerte tecniche presentate;
• che in seduta riservata la Commissione ha quindi proceduto a calcolare i punteggi relativi alle offerte economiche presentate, rappresentate dai valori del canone annuo proposti;
• che nella seduta pubblica del 30 maggio 2017, è stata data lettura dei punteggi totali conseguiti dai concorrenti e che con successiva determinazione n. 47/2017 dell'8 giugno 2017 Difesa Servizi S.p.a. ha disposto l'aggiudicazione del Lotto n. 5 a favore del costituendo RTI con capogruppo Alfa Promoter.
RILEVATO
• che il disciplinare di gara prescrive all'art. 6, lett. a), che le offerte prevedano "un intervento di elevato valore culturale legato, ad esempio, alla ricerca scientifica e/o ambientale e/o alla didattica, soprattutto in relazione al contesto storico, militare e paesaggistico, nonché una gestione privatistica che garantisca la fruibilità e l'accessibilità del faro e delle aree esterne di pertinenza: permanente o temporanea, in determinati periodi o fasce orarie, in occasione di eventi o attività culturali, ricreative, sportive, sociali e di scoperta del territorio che tengano conto del contesto e dei fabbisogni locali. Il concorrente dovrà rappresentare in che modo intende innescare un processo duraturo di sviluppo locale volto a migliorare la visibilità del contesto in cui il faro è inserito e ad attivare iniziative che favoriscano la destagionalizzazione con il coinvolgimento del territorio":
• che, tuttavia l'offerta presentata dal costituendo RTI con capogruppo Alfa Promoter non promuove affatto la fruizione pubblica generale e l'accessibilità del faro, giacché in una prospettiva di sostanziale privatizzazione si limita a prevedere l'attivazione di un esercizio ricettivo/ristorativo presso la struttura;
• che l'offerta del costituendo RTI inoltre non formula alcuna concreta e fattiva proposta di collaborazione con soggetti, come gli esponenti. legati al territorio e alla sua tutela;
• che l'aspirante concessionaria, lungi dal profilare un programma di attività tese a favorire forme turistiche destagionalizzate, ha previsto l'apertura del faro soltanto per otto mesi nel corso dell'anno;
• che, in definitiva, un'offerta di questo tenore appare decisamente lontana dai canoni indicati nel bando e preordinati a favorire la valorizzazione e la riappropriazione collettiva del bene oggetto di concessione;
• che si è inoltre appreso che l'offerta del costituendo RTI si discosterebbe da quanto indicato al punto c) del disciplinare di gara, secondo cui le modalità di intervento proposte devono strutturarsi "in coerenza con i principi di minimo intervento, compatibilità e reversibilità ed ecosostenibilità nel rispetto della tutela dei caratteri storico, artistici, morfologici, tipologici, strutturali, distributivi e prospettici del bene, nonché della salvaguardia del paesaggio. dell'ambiente in cui il faro è inserito":
• che a quest'ultimo proposito si rimarca che, in base a quanto appreso. il progetto presentato dall'RTI costituendo prevede la realizzazione di opere edilizie esterne, massive e impattanti, suscettibili di alterare l'assetto morfologico originario della struttura che ricade in parte nel perimetro del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (Zona C — Piano del Parco), con interventi che hanno impatti diretti e indiretti sul Parco che circonda la struttura; che l'area fa parte della Zona speciale di conservazione (Zcs — Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps — Direttiva Uccelli) Monte Capanne — Promontorio dell'Enfola e di una Important bird area (Iba — Natura 2000) e che si affaccia sul Santuario internazionale dei Mammiferi Marini Pelagos.
• Che in un'area così delicata e gravata da vincoli ambientali e paesaggistici nazionali ed europei, in particolare, l'RTI costituendo ha proposto:
- la costruzione di una piscina fuori terra, visivamente impattante, idonea a modificare lo skyline del promontorio e la morfologia del terreno. Tale opera presuppone inevitabilmente pesanti opere di ancoraggio al suolo;
- la realizzazione di uno sbancamento antistante alla zona ex magazzino per la realizzazione di un lounge bar;
- l'eliminazione dello storico forno del faro per l'insediamento di una reception;
- la modifica prospettica con l'introduzione di porte finestre, in luogo delle originarie finestre;
- la realizzazione di una finestra a nastro suscettibile di deturpare l'immagine architettonica del complesso e di alterare la partizione delle aperture in facciata;
- il posizionamento di due pergotende in copertura e nell'area cortilizia;
- una scala in carpenteria metallica a collegamento del piano in copertura;
• che l'insieme sistematico di opere e interventi edilizi proposte sono univocamente preordinate alla formazione di una struttura solo evocativamente riconducibile alla struttura esistente e sono manifestamente distanti rispetto ad una soluzione di minore impatto. Si tratta viceversa di una soluzione fortemente impattante concepita per massimizzare le potenzialità di fruizione unicamente in chiave turistica, a detrimento delle esigenze di conservazione e riqualificazione filologica del compendio. Va inoltre rimarcato che il modello di fruizione preconizzato dall'offerente avrebbe l'effetto di generare esternalità ambientali (traffico indotto, disturbo acustico e luminoso, etc.) incompatibili con le esigenze di sostenibilità e di rispetto dell'integrità degli habitat compresi nel parco;
• che non sembra che gli interventi e le opere proposte abbiano i caratteri della reversibilità e dell'ecostenibilità previsti dal disciplinare di gara;
• che gli interventi e le opere proposte sembrano in chiaro contrasto con quanto previsto dal Piano del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano per le Zone C, con i vincoli derivanti dalla presenza di una Zsc/Zps, con il Piano Paesaggistico-PIT della Regione Toscana, con le misure di salvaguardia relative alla presenza di un'IBA e del Santuario Pelagos;
• che si dubita che gli interventi proposti, nella parte in cui incidono sull'assetto esteriore della struttura sino a determinarne la sostanziale alterazione, onde proporne una "attualizzazione" secondo gli stilemi di architettura contemporanea, siano compatibili con i vincoli storico-culturali e paesaggistici che gravano sul compendio, nonché con i vincoli ambientali che derivano dalla contiguità del bene concesso con il perimetro di un Parco Nazionale, e con la presenza di una Zdc/Zps e di un'IBA;
• Si ritiene , inoltre, che nel progetto presentato non vi sia alcun aspetto di utilizzo sociale e culturale della struttura, come invece era esplicitamente richiesto dal bando;
• Parimenti si riscontra che il progetto di ristrutturazione non risponde al requisito del bando relativo alla reversibilità ed alla fruibilità da parte della popolazione locale.
Tutto ciò premesso, gli esponenti sono costretti a presentare formale ESPOSTO alle Amministrazioni in indirizzo affinché, secondo le rispettive competenze, abbiano a impedire le trasformazioni preconizzate dall'aspirante concessionaria, attualmente indicata come possibile aggiudicataria. Fatto salvo ogni più ampio diritto.
Pietro Berti
Presidente dell'Associazione Amici di Patresi e Colle d'Orano