Dal 2 al 4 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale delle Zone umide, che per il 2018 ha come tema “le zone umide per un futuro sostenibile delle città", un'occasione da non perdere per conoscere e visitare questi ambienti straordinari che accolgono la più grande biodiversità della Terra. La Convenzione di Ramsar, firmata proprio il 2 febbraio 1971, ha permesso di identificare le più importanti aree umide mondiali: "paludi, acquitrini, torbiere e specchi d’acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, incluse quelle fasce marine costiere la cui profondità, in condizioni di bassa marea, non superi i 6 m. I siti con tali caratteristiche possono essere inclusi nella “lista delle zone umide di importanza internazionale".
Sembra la descrizione di Mola, la zona umida ai confini tra i Comuni di Porto Azzurro e Capoliveri, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, dove domenica 4 febbraio Legambiente organizza - con ritrovo ore 10,30 alla spiaggia di Mola - “Alla scoperta della Zona umida di Mola, tra bellezza e degrado”, in’iniziativa cha prevede: Escursione nella zona umida alla scoperta delle bellezze e delle criticità. Pulizia della spiaggia. Degustazione offerta da Legambiente Arcipelago Toscano.
Insomma, anche quest’anno Legambiente Arcipelago Toscano il 4 febbraio celebra a Mola la Giornata Mondiale delle Zone umide per ricordare il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti che, pur ospitando tra i maggiori patrimoni di biodiversità del Pianeta, sono anche ecosistemi particolarmente fragili e sensibili all’impatto dei cambiamenti climatici, all’inquinamento, ai pesticidi, e, più in generale, all’impatto antropico. Ne sono un esempio le piccole aree umide urbane e semi-urbane dell’Elba – Mola; Schiopparello. Le Prade – San Giovanni; La Foce - che svolgono infatti un ruolo vitale nel rendere la nostra isola più sicura, resiliente e sostenibile, come sancito dall’obiettivo 11 dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, nuovo quadro strategico delle Nazioni Unite.
Eppure proprio queste piccole aree, che forniscono rifugio a flora e fauna preziose e spesso uniche, sono sottoposte a continui attacchi, come gli interventi che hanno distrutto quasi completamente l’habitat delle gallinelle d’acqua alla Foce a Marina di Campo, il motocross a Schiopparello-Le Prade, o l’attacco quotidiano al quale è sottoposta Mola da terra e da mare, con un utilizzo improprio di una Zona B di un Parco Nazionale e Zsc e Zps, spiaggiamento di rifiuti, parcheggio e transito abusivo di auto, utilizzo selvaggio della fascia costiera, incendi e disturbo alla fauna.
Eppure, nonostante tutto, Mola resiste e mantiene una sua segreta bellezza che pochi elbani conoscono.
E’ questa bellezza e questa resilienza che Legambiente Arcipelago Toscano invita tutti a scoprire.
Il Cigno Verde isolano non si dimentica della più importante e minacciata zona umida elbana e torna sul “luogo del delitto”, per chiedere di tutelare la Zona umida di Mola e una sua corretta fruizione e valorizzazione. L’appuntamento è il 4 febbraio 2018, con ritrovo ore 10,30 alla spiaggia di Mola, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, al confine tra i Comuni di Porto Azzurro e Capoliveri.
Si consiglia di portare guanti da lavoro e scarpe comode. Vi aspettiamo.
Per motivi organizzativi, si prega di confermare la partecipazione entro le ore 12,00 del 3 febbraio: tel. 3398801478 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.