Lo Yacht due mesi fa, rotti gli ormeggi, era finito incagliato sugli scogli pressi di San Giovanni a Portoferraio, dove per giorni era rimasto ad urtare sul fondo e a degradarsi.
Per prevenire la dispersione di materiale inquinante la Capitaneria aveva fatto disporre intorno allo scafo, in mare, circa 30 metri di "panne", i sacchi galleggianti di materiale assorbente e sintetico che vengono usati anche in caso di presenza di chiazze oleose.
Dopo alcune peripezie - e pure dopo le segnalazioni e proteste di Legambiente - il motoyacht era stato finalmente tirato in secco con una gru, ma nessuno si è preoccupato di recuperare le panne rimaste in parte in mare, ma in parte trascinate con lo scafo a terra.
Là permanendo i contenitori si sono rotti, e il materiale granuloso che era all'interno si è sparso - come documentano le foto di Giulio Giulianetti - in acqua e sul piazzale antistante, trasformando un presidio antinquinamento in fonte inquinante.