Com'è noto da alcuni giorni, l’intensa attività ricognitiva delle Capitanerie di Porto di Napoli, Salerno e Gaeta, su diversi assi fluviali ricadenti nelle loro giurisdizioni (Sele, Mingardo, Lambro, Irno, Tusciano, Volturno, Sarno, Carigliano), ha accertato la responsabilità di un impianto di depurazione alla foce del fiume Sele, per l'anomala presenza dei dischetti di plastica nel Tirreno, una presenza che si è manifestata in questi giorni anche su alcune spiagge elbane.
Nella giornata di ieri, mercoledì 28 marzo, infatti, diverse decine di esemplari (vedi foto) sono stati raccolti sul bagnasciuga delle Ghiaie da alcuni volontari che stavano ripulendo dalla plastica il litorale; il materiale è stato subito consegnato alla sopraggiunta Guardia Costiera di Portoferraio che, a seguito dell'inchiesta aperta sulla vicenda, sta verificando la presenza ed eventuale ritiro, di questi materiali sulle spiagge elbane.
Dalla stessa Capitaneria, viene l'invito a chi dovesse recuperare questi dischi, componenti a quanto pare di un impianto a dischi biologici (https://it.wikipedia.org/wiki/Impianto_a_dischi_biologici), di consegnarli ai loro uffici.
CR