Secondo un gruppo di “Turisti Capo Sant’Andrea” i lavori del recente ripascimento della spiaggia della nota località balneare elbana i lavori «hanno causato un grave impatto ambientale». In una nuova lettera inviata alla sindaca di Marciana Anna Bulgaresi (centro-destra), alle altre istituzioni interessate e a Legambiente, il gruppo di turisti sottolinea che «Come previsto, a distanza di quasi una settimana dai lavori, i fanghi sono in dispersione e la superficie è limacciosa e schiumosa. Il fondo è cosparso di posidonie morte. I bagnanti non sono stati avvertiti del pericolo per la loro salute. Molti bambini giocano con i genitori ignari delle conseguenze. Il Comune non ha provveduto ad alcun avviso per la popolazione né ha affisso i risultati delle indagini da noi richieste».
Infatti i “Turisti Capo Sant’Andrea” il 5 luglio avevano chiesto con un’altra lettera: «1) Indagine sulla caratterizzazione della sabbia, con analisi svolte ogni 15 giorni a partire dal termine dei lavori fino a metà Settembre prossimo; 2) Analisi delle acque, con campioni prelevati in più punti tra l’arenile e la spiaggia Cotoncello (obbligo di legge); 3) Indagine sui danni causati all’ambiente marino della baia, con particolare riferimento alla Posidonia e osservazioni sulle conseguenze da svolgersi a patire dalla fine lavori per un periodo di 12 mesi. Chiediamo inoltre che i risultati delle analisi delle sabbie e acque vengano pubblicati sul sito del Comune di Marciana e resi accessibili presso l’ufficio della Guardia Medica di Sant’Andrea».
Preoccupazioni e richieste in parte condivise da Legambiente Arcipelago Toscano che da sempre critica le modalità di ripascimento di diverse spiagge elbane, «molto costose, impattanti e che non affrontano alla radice le ragioni dell’erosione costiera».
L’amministrazione marcianese aveva già risposto il 4 luglio ai “Turisti Capo Sant’Andrea”, evidenziando le difficoltà burocratiche, di bilancio e tecniche che avevano costretto il Comune ad intervenire in piena stagione turistica per realizzare il ripascimento di una spiaggia sulla quale si basa l’economia dell’intera frazione di Sant’Andrea e aveva anche invitato i turisti a pazientare e ad utilizzare le vicine scogliere piatte, che costituiscono una delle principali attrazioni di una delle località più note e frequentate dell’Isola d’Elba.
Ma, dopo aver chiesto l’immediata sospensione dei lavori, i battaglieri turisti avevano accusato il sindaco di aver eluso i punti critici del problema da loro sollevato: «La ritardata approvazione del “consuntivo” non la autorizza affatto a contravvenire alle leggi sulla tutela ambientale e sulla salute, né attenua le sue responsabilità sui danni economici che avete arrecato all’economia locale e a noi turisti».
Un punto di vista che non sembra essere condiviso né dall’amministrazione comunale né dagli operatori turistici che, pur dovendo sopportare la temporanea chiusura della spiaggia in occasione dei lavori, ritengono comunque necessario il ripascimento.
Forse la polemica tra turisti e amministrazione comunale a Sant’Andrea potrebbe essere l’occasione per rivedere tempistiche e modalità degli interventi di ripascimento degli arenili elbani.