C'è un posto, sopra Marciana Alta, che somiglia al Paradiso, ma è così discreto che lo conoscono in pochi e non so se faccio bene a descrivere il sentiero che lo attraversa.
Ho scoperto l'altipiano di Serraventosa percorrendo l'ultima tappa della Grande Traversata Elbana e vi suggerisco di raggiungerlo partendo dal borgo medioevale di Marciana (375 m) che, se non lo conoscete, vale da solo una visita. Dal parcheggio principale, salite nelle strette vie del paese e seguite le indicazioni che vi portano alla fortezza pisana, posta nel punto più alto del borgo (438 m).
Da lì si scende per una cinquantina di metri lungo la strada asfaltata per imboccare, sulla sinistra, una mulattiera acciottolata, indicata anche dal segnavia n. 3, con direzione Santuario della Madonna del Monte (indicazioni abbondanti ed evidenti). Dopo il primo tornante si incontra la prima stazione di una via crucis che terminerà di fronte all'edificio religioso (630 m) dopo aver camminato per circa un'ora dal centro di Marciana.
La stradina lastricata sale in un splendido bosco di castagni, i cui esemplari più maestosi si trovano proprio nei pressi del santuario e forniscono la materia prima per le feste della castagna che si tengono annualmente sia a Poggio che a Marciana.
Il santuario, eretto nel XIV secolo, è completamente immerso nel verde. Anche lo spoglio ed essenziale interno della chiesa, la sua penombra e la frescura offerta dal castagneto circostante contribuiscono ad un ambiente suggestivo, arricchito anche dalla presenza del vicino romitorio, molto caro anche a Napoleone, che lo frequentò assiduamente nell'estate del 1814.
La storiografia ufficiale ne ha giustificato la frequentazione a causa della postazione telegrafica, fatta installare dall'Imperatore stesso, sul vicino Masso dell'Aquila per effettuare comunicazioni codificate di carattere militare, anche a grandi distanze.
I più maliziosi insinuaano però che il motivo per cui Nap (come si firmava nei messaggi inviati alla lontana consorte, ex-imperatrice Maria Luisa d'Austria) amasse tanto questo posto fosse dovuto alla presenza della contessa polacca Maria Walewska, dalla quale ebbe anche un figlio illegittimo.
Dal cortile con fontana che avvolge l'ingresso della chiesa, il sentiero piega a destra per dividersi pochi metri dopo.
Un segnavia indica a destra i "Mostri di pietra" ed il Masso dell'Aquila.
Noi prendiamo invece un tracciato pianeggiante che diparte a sinistra, abbandonando il folto del bosco per raggiungere una rigogliosa macchia mediterranea.
In venti minuti, avvolti dall'intenso profumo dell'elicriso (simile al sentore di liquirizia), si raggiunge la dorsale di Serraventosa (617 m) dove si trova una macchia di pini, un piccolo caprile ed un bivio.
E' il tratto più bello dell'itinerario: un tappeto di fiori che a maggio raggiunge il suo naturale splendore. I bassi cespugli di mirto, i cisti e le ginestre che si sono adattati a vivere su questo suolo povero di sostanze organiche, in questa stagione fioriscono in un'esplosione di colori smaglianti.
A Serraventosa domina il giallo, ma le macchie azzurre e viola che bucano improvvisamente il verde degli arbusti spinosi offrono uno spettacolo meraviglioso, anche se effimero. La fioritura resiste non oltre il mese di maggio.
Negli altri mesi, ci si dovrà accontentare del panorama, che si veste di un blu profondo, interrotto solo dalle inconfondibili sagome di Capraia e della Corsica.
Per chi volesse continuare e arrivare quindi a Patresi, dove termina la Grande Traversata Elbana, deve girare a destra, seguendo il segnavia Raggio Verde, che porta in un' ambiente frequentato dal muflone. Superata una sella, la traccia scende tra una vegetazione composta in prevalenza da corbezzolo e cisto e da muretti a secco e vecchi terrazzamenti, che ricordano la vocazione agricola della zona, prima della realizzazione, negli anni '60, della strada asfaltata che ha favorito il turismo di massa.
In un'ora e mezza si scende, attraversando una bassa lecceta che, a tratti, regala ampie vedute sugli abitati di Patresi e Colle d'Orano.
Voltandosi, si ammirano invece i poderosi contrafforti rocciosi che portano alla cima del Capanne ed il vallone che contiene il fosso del Castagnolo.
Perdendo circa 500 metri di dislivello, si giunge infine alle prime case di Patresi ed alla strada provinciale, dove termina la traversata.
Escursione del 24 maggio 2018, tempo buono con foschia dal mare
Info tecniche e varie
Come arrivare: Dopo essere sbarcati dal traghetto a Portoferraio, si prende la Strada Provinciale 24 fino a Procchio dove, con la SP 25, si raggiunge Marciana Marina e, successivamente, il borgo medioevale di Marciana alta.
Da Portoferraio si impiegano circa tre quarti d'ora percorrendo 23 chilometri di strade molto tortuose ma estremamente suggestive.
Dislivello, durata e caratteristiche dell'escursione: L'escursione andata e ritorno da Marciana a Serraventosa dura circa tre ore; il dislivello in salita è di quasi 300 metri. Se volete proseguire fino a Patresi (nel caso serve parcheggiare una macchina al punto d'arrivo) aggiungete i 500 metri di dislivello in discesa, percorribili in circa un'ora e mezza.
Valter Agliati
dislivellozero.blogspot.it