I problemi ambientali non vanno in ferie perché con le ferie si complicano e non poco.
E rinviarne le irrimandabili risposte politiche sul piamo nazionale, regionale e locale ne aggreverebbe danni e costi. Da questo punto di vista –e mi riferisco in particolare alla Toscana- trovo sconcertante che mentre come regione chiediamo allo Stato nuove competenze proprio in materia ambientale,
le cose restino confuse. Apprezzabile l’impegno dell’associazionismo ambientalista presente con parecchia iniziative anche sotto gli ombrelloni. Molto meno apprezzabile l’iniziativa –quando c’è- delle istituzioni, che tuttavia grazie anche ai parchi talvolta riesce a farsi sentire e valere. Per chi come me viene dalla politica e di ambiente si occupa da una vita, assistere alla preparazione del congresso regionale il Pd cadono le braccia.
Anche le batoste lasciano evidentemente il tempo che trovano. Di problemi e non solo ambientali non vi è traccia. Eppure come sappiamo -o dovremmo sapere- proprio su problemi come i parchi noi sul piano nazionale e parlamentare non abbiamo la carte in regola. Si aggiunga che vi è in discussione un Decreto legislativo in materia di foreste e di filiere forestali il cui testo –stando a recenti contestazioni della VAS Verdi ambiente e società, guarda a questo patrimonio solo in termini produttivi. La Toscana sia dei parchi che dei boschi non può certo far finta di niente e il Pd toscano non può continuare a ritenere che il congresso serva solo a ripartire un po’ di posti, visto che le Leopolde anche le più magiche fanno solo danni.
Pd se ci sei batti un colpo, l’ambiente non è roba da caminetti o di un Lotti di turno.
Renzo Moschini