Sabato 2 marzo si è tenuto a Vicovaro (Roma) il primo meeting nazionale promosso dall'Alleanza Stop 5G, sui concreti e preoccupanti rischi sanitari derivanti dall'adozione della tecnologia 5G e dall'espandersi delle tecnologie Wireless in generale.
Al convegno, che ha avuto fra l'altro un'ampia risonanza sui mass-media a livello internazionale ma “misteriosamente” nessun riscontro qua in Italia, sono intervenuti come relatori importanti scienziati, associazioni ed enti di ricerca indipendenti impegnati nella ricerca sugli effetti biologici sulla salute derivanti dalle irradiazioni da CEM artificiali quali appunto quelli prodotti da dispositivi Wireless quali Smarth Phone, Wi-fi, ripetitori di telefonia mobile, 4 e 5G, nonché politici di vari schieramenti, dalla Federazione Verdi al M5S al Centro Destra, ed amministratori locali contro il 5G.
Fra gli intervenuti vale la pena ricordare la Dr.ssa Fiorella Belpoggi (Istituto Ramazzini di Bologna), Prof. Livio Giuliani (ICEMS), Dr.ssa Patrizia Gentilini (ISDE, Italia Medici per l'Ambiente), Dr. Ugo Corrieri (ISDE, Lazio Medici per l'Ambiente), Avv. Stefano Bertone (Studio Legale Ambrosio&Comodo, Torino), Niccolò Distefano (Federazione Nazionale Verdi), On. Sara Cunial (M5S), On. Galeazzo Bignami (Forza Italia), Sen. Andrea de Bertoldi (Fratelli d’Italia), Sen. William de Vecchis (Lega).
Il convegno si è concluso con una risoluzione che illustra i rischi concreti del 5G e della tecnologia Wireless in genere e ribadisce la richiesta di moratoria al governo.
Qua di seguito la risoluzione con le richieste avanzate a Parlamento e Governo circa i provvedimenti urgenti da adottare in materia di adozione della tecnologia 5G e tecnologie Wireless in generale, sulla base del ben noto – ma non a tutti, purtroppo, a quanto pare - Principio di Precauzione:
1) GOVERNO
Rinnovo della richiesta di moratoria per fermare la sperimentazione 5G su tutto il territorio italiano
Non innalzare i valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica
Minimizzare il rischio sanitario promuovendo uno studio epidemiologico sui campi elettromagnetici
Integrare i contratti d’asta da stipulare e/o già stipulati con l’industria aggiudicataria delle nuove bande 5G con l’inserimento di una clausola per un’accisa risarcitoria da eventuali danni cagionati sulla salute della popolazione
2) MINISTRO DELLA SALUTE
Promuovere uno studio preliminare nazionale sugli effetti biologici delle radiofrequenze 4G e 5G presso un ente indipendente e privo di conflitti d’interessi con l’industria, valutata la disponibilità dell’Istituto Ramazzini
Istituire una commissione di vigilanza permanente per il monitoraggio degli effetti dei campi elettromagnetici, individuando membri della scienza e medicina indipendente, un coordinamento tra le associazioni dei malati
3) PARLAMENTO
Invito alle Commissioni preposte di calendarizzare la discussione di disegni di legge sulle malattie ambientali
Invito alla Commissione Vigilanza Rai di valutare il livello d’informazione sinora offerto nei servizi di radiotelevisione pubblica circa i pericoli sanitari del 5G
Di dare piena attuazione alla Legge Quadro del 2001 con l’applicazione dei decreti attuativi, valorizzando una delle legge più cautelative d’Europa in difesa della salute pubblica
4) REGIONI e PROVINCE AUTONOME
Promuovere una inter/commissione sanità/ambiente per monitore le ripercussioni dei campi elettromagnetici su popolazione ed ecosistema, individuando membri della scienza e medicina indipendente e un coordinamento locale tra le associazioni dei malati e cittadinanza attiva
5) COMUNI
Invito al Sindaco in qualità di massima Autorità Sanitaria e ufficiale di Governo e, in subordine, al Prefetto in caso d’inerzia del primo, di adottare un’ordinanza contingibile e urgente per sospendere la sperimentazione del 5G sul territorio amministrato in attesa di quanto ai punti 1), 2), 3), 4)
6) ASSOCIAZIONI e CITTADINI
Sostenere la cittadinanza più esposta, in particolar modo i soggetti più a rischio come malati, donne in gravidanza, anziani e bambini in chi ne esercita la patria potestà, nelle diffide legali, anche individuali, da inoltrare ai ministri della salute, dello sviluppo economico e al Sindaco del proprio comune di residenza, rivendicando il diritto costituzionale per la tutela alla salute di cui all’art. 32
Sostenere l’associazionismo nell’intraprendere un percorso legale di autotutela pubblica anche per mezzo di un ricorso d’urgenza da presentare alla Procura della Repubblica, Tribunale civile ex art. 700 per ‘periculum in mora’
"NON CAPISCO PERCHE' L'INDUSTRIA CHIMICA O AUTOMOBILISTICA FANNO I TEST SULLA SICUREZZA PRIMA DI IMMETTERE SUL MERCATO UN NUOVO PRODOTTO E INVECE L'INDUSTRIA TELEFONICA NON LI FA..” (Dr.ssa Fiorella Belpoggi, Istituto Ramazzini Bologna).
Andrea Isolani