Cattura inusuale nelle acque dell'Arcipelago: operando con palamiti di profondità a ovest dell'Africhella, l'equipaggio del peschereccio campese "Azzurra" si è imbattuto in un grosso pesce scuro che, nonostante la grande esperienza dei pescatori, sembrava diverso da tutti quelli visti finora.
In effetti, la Mora (Mora moro), unica specie nota appartenente a questo genere, è considerata alquanto rara in tutte le acque italiane, e le segnalazioni della sua presenza sono davvero molto sporadiche. Abbiamo perciò chiesto all'amico ittiologo Francesco Tiralongo, responsabile scientifico del progetto Alienfish ( https://www.facebook.com/alienfish/?epa=SEARCH_BOX ) per il monitoraggio e studio delle specie ittiche rare e aliene nei mari italiani, di raccontarci qualcosa su questa specie, ennesima dimostrazione di quanto la biodiversità delle nostre acque sia ancora, nonostante tutti gli attacchi derivanti dall'inquinamento e dai cambiamenti climatici, davvero straordinaria:
" Il corpo della Mora è piuttosto allungato e robusto anteriormente. L’occhio, molto grande, sfiora il profilo dorsale. La bocca di questo vorace predatore è munita di denti piccoli ma appuntiti. La prima pinna dorsale è molto breve, mentre la seconda, quasi attaccata alla prima, si estende fino al peduncolo caudale che porta una coda relativamente sviluppata. Nelle acque italiane, è una specie nota esclusivamente agli specialisti in quanto viene catturata solo sporadicamente e generalmente con attrezzi che operano a grandi profondità, ed è proprio per tale motivo (l’habitat profondo in cui vive) che appare con tutta probabilità molto più rara di quanto in realtà non sia. La specie è commestibile e le carni vengono riportate come buone."
Yuri Tiberto