Dopo che si era sviluppata una polemica che aveva assunto toni anche molto duri tra Legambiente (Nazionale e Locale) ed il Presidente del PNAT Sammuri (che peraltro di Legambiente è autorevole esponente) sulla Gara di Enduro programmata all'Elba, uno scontro anomalo tra soggetti impegnati sul fronte ambientalista e normalmente usi a viaggiare di concerto, si è giunti a ricostruire tutti i passaggi della complicata questione e ad un chiarimento. La lettura delle due note inviate dal Parco e dagli ambientalisti a suggellare la cessazione delle ostilità (anche se permangono sfumature diverse) serve a capire come ci si è giunti.
La nota del Presidente Sammurri:
Uscito nei giorni scorsi sui quotidiani locali un dibattito tra Legambiente e Presidente del Parco Sammuri sulla opportunità di autorizzare una gara di motocross nel Parco. Legambiente contraria ad autorizzare la competizione, il Parco disposto ad autorizzare in nome del rispetto del Piano del Parco e della normativa vigente che di fatto consente alle moto di percorrere tracciati classificati come strade. Alla fine avevano ragione entrambi ma parlavano di due tracciati diversi e non si capivano.
Legambiente pensava che fosse stato autorizzato il percorso cosi come richiesto dagli sportivi e che includeva un paio di tracciati sensibili. Sammuri difendeva la sua posizione sapendo di aver consentito solo strade autorizzabili e di aver fatto modificare il percorso della gara dopo aver scartato i tratti che o non erano strade bensi piste forestali o che attraversavano zone particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale.
La valutazione del percorso di gara ha visto l’impegno approfondito degli uffici del parco e del CTA-Corpo Forestale dello Stato in valutazioni e sopralluoghi che hanno consentito di vagliare accuratamente le zone di particolare pregio ambientale. E’ stato un lavoro delicato che consentira’ agli sportivi di effettuare una gara di grande attrattiva per il territorio ma nel rispetto dell’ambiente.
Questo alla fine e’ emerso dopo un confronto all’inizio acceso ma che si e’ concluso con un chiarimento che mette tutti d’accordo.
Sammuri ha dichiarato: "se il percorso autorizzato fosse stato quello richiesto, Legambiente avrebbe avuto tutte le ragioni per criticare fortemente l'operato del Parco, sono contento che ci siamo chiariti, lavorare in sintonia con un associazione come Legambiente e’ fondamentale per un presidente di parco".
Le considerazioni del Nazionale di Legambiente
Legambiente aveva ragione ed anche quest’anno il tentativo degli organizzatori del campionato italiano di enduro di penetrare con le moto da cross nel territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, in zona B, in Siti Natura 2000 e in Zone speciali di conservazione (Zcs) è miseramente fallito, nonostante la sponsorizzazione di qualche padrino politico e di qualche amministratore che spacciavano per vicinali e transitabili strade sterrate che sono chiuse al traffico già da prima dell’istituzione del Parco Nazionale. Legambiente ha segnalato problemi simili anche sull’anello alto di Monte Calamita, interessato dal presunto percorso della gara.
«Ringraziamo il comando del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo forestale dello Stato per la ulteriore e puntuale verifica effettuata dopo che Legambiente ha sollevato la questione – dice Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente - che ha fatto emergere la giustezza dei nostri rilievi, frutto dell’esperienze e della presenza sul territorio del nostro circolo e delle segnalazioni di escursionisti e ciclisti che vogliono difendere habitat delicati. Ma frutto anche di una battaglia di anni e di un confronto franco con il presidente del Parco Giampiero Sammuri, che non sono mai stati a priori ed ideologici ma sulle cose concrete e per il rispetto delle regole e delle leggi. Chi ha cercato di forzarle e chi ha applaudito credendo che sarebbero state forzate è stato duramente sconfitto. Le piste forestali del Parco e i sentieri in zone ZPS e ZCS restano off-limits per i motocrossisti».
Secondo Umberto Mazzantini, responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente, «Non si è trattato di una tempesta in un bicchier d’acqua ma di una salutare verifica sul territorio e sulla sentieristica di divieti che sono addirittura precedenti all’istituzione del Parco Nazionale. Un riesame che ha permesso al Presidente del Parco di capire quanta confusione, anche istituzionale, voluta e per ignoranza, ci sia sulla classificazione di sentieri e strade all’Elba e la necessità di metterci immediatamente mano con il Regolamento del Parco. Il nostro divertito pensiero va a quanti sui blog, i social network e sui giornali online parlavano e scrivevano di sconfessione di Legambiente e di un presidente del Parco che finalmente aveva messo a posto gli ambientalisti arroganti: hanno come sempre scambiato il confronto tra un Ente e un’Associazione per la guerra finale contro gli ambientalisti, arruolando inopinatamente anche Sammuri tra gli anti-ambientalisti».
Per Legambiente è evidente che quanto accaduto pone il problema immediato di una definizione certa della fruizione della sentieristica dell’Elba e dell’Arcipelago Toscano, anche per trovare percorsi adatti fuori dalle aree protette per i motociclisti elbani chi hanno la passione dell’enduro. «Per questo – conclude Nicoletti – nelle prossime settimane organizzeremo proprio all’Elba gli stati Generali della sentieristica come parte integrante della campagna “Italia, Bellezza, Futuro” che promuove i temi della proposta di legge sulla bellezza presentata da Legambiente e che ha raccolto molte adesioni in Parlamento e nella società civile. Quella giornata sarà l’occasione per un serrato confronto con escursionisti, bikers, guide, imprenditori, amministratori pubblici, Parco Nazionale e, perché no, motociclisti rispettosi delle regole, per capire come migliorare la splendida rete sentieristica elbana ed usufruirne in maniera ancora più sostenibile e sicura»
La sostanza è quindi che, a dispetto di quanto gli organizzatori della gara davano forse per acquisito, l'autorizzazione rilasciata il 19 Marzo chiarisce che i rumorosi ed inquinanti motocicli impegnati nella competizione non potranno transitare sulla direttrice Monte Perone - San Piero, in un habitat delicatissimo, che è giusto non patisca aggressioni di sorta.
T.P.