Ci eravamo lasciati al duemilanove. L’ ultimo anno del triennio dedicato dalle Nazioni Unite al Pianeta Terra; primi anno della presidenza di Barak Obama. (Elbareport, 30.09.2019).
Nell’ ottobre del duemiladodici la Federazione Italiana Scienze della Terra organizza la prima edizione della Settimana del Pianeta Terra, allo scopo di promuovere e divulgare le conoscenze sui limiti , le fragilità e le bellezze de Il Bel Paese e del Mondo. Siamo giunti alla settima edizione e il Parco Nazionale, come noto, ha organizza fra il 16 e il 18 ottobre tre geoeventi : un seminario nella sede del Parco all’ Enfola, la visita al Museo mineralogico Luigi Celleri di San Piero, e la passeggiata da Chiessi-Pomonte sulle coti granitiche fino ai ruderi romanici di San Bartolomeo.
Nel biennio duemilatredici- duemilaquattordici, il Pannello Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici ( IPCC), ha pubblicato il suo quinto rapporto con dati sempre più preoccupanti per la salute del nostro Pianeta e l’ anno successivo si è tenuto a Parigi il COP 21, durante il quale 196 paesi hanno firmato “ il primo accordo universale giuridicamente vincolante sul clima” . L’ accordo prevede la riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare diossido di carbonio, così da tenere il riscaldamento globale “ ben la di sotto dei 2°C, proseguendo gli sforzi per mantenerlo entro 1,5 °C”. Ad oggi solo il Nicaragua e gli Stati Uniti sono fuori degli accordi di Parigi. Il primo poiché non lo ha mai ratificato, il secondo poichè Donald Tramp, nel novembre del duemiladiciassette, dopo dieci mesi dal suo insedimento alla Casa Bianca ha onorato l’ impegno che si era assunto con i negazionisti climatici durante la sua campagna elettorale.
E arriviamo così a quel 20 agosto del duemiladiciotto, quando una ragazzina di quindici anni si sedette davanti al parlamento svedese mostrando un cartello “ Sciopero per il clima”. Tredici mesi dopo, il 23 settembre duemiladiciannove quella ragazzina durante il Summit sul clima delle Nazioni Unite a New York, ha parlato ai grandi del mondo e a tutti noi, elencando le criticità ecologiche e sociali del Pianeta e di fatto ricordando quello che nel milleottocentocinquantadue aveva detto il Capo Seattle al governo americano: “ Ricordate che non abbiamo ereditato la Terra dai nostri padri , ma l’ abbiamo avuta in prestito dai nostri figli”.
I rischi teorici del riscaldamento globale stanno diventando sempre più concreti e visibili. Il negazionismo climatico sembra essere un problema ormai superato nella maggioranza della pubblica opinione e nei decisori politici ed economici, anche se restano alcune illustre eccezioni, che talora non mancano di esprimere neologismi “ cretini” e miseri riferimenti personali.
“Salvate il soldato Greta” scrive Susanna Tamaro “ Salvatela da tutta quella confusione, dal fragore , dal mare di cattiverie, malignità e derisioni che gli sono piovute addosso” ( 7 Corriere della Sera, 04.10.2019). Ma la piccola Greta Thunberg ha ottenuto qualcosa di veramente epocale: ha rivendicato il diritto alla vita della sua generazione. Forse è paragonabile solo a quella notte di Natale del millenovecentosessantotto quando per la prima volta vedemmo l’ immagine della Terra trasmessa dallo spazio: una piccola oasi di vita nel buio raggelante del Cosmo. Ciò che vedemmo in effetti lo sapevamo da tempo: Sapevamo che la Terra era un sistema termodinamico chiuso e in evoluzione , dotato di una quantità finita di risorse e una capacita limitata di assorbire i rifiuti. Ma quella “ finezza” , come scrive Paolo Giordano “ non era mai passata dal cervello al cuore. Non aveva intriso le coscienze. L’ umanità abitava in un Pianeta che sapeva limitato, ma di cui non ammetteva davvero il bordo […] comprensione ed incoscienza possono convivere in piena armonia, e molto a lungo, si può conoscere con esattezza la verità su qualcosa e al tempo stesso non crederci sul serio.” ( Corriere della Sera, 25.09.2019)
Ma è giunto il momento di crederci sul serio prima che fra poche decenni arrivi il punto di non ritorno, per Gaia e la sua umanità.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel suo discorso di chiusura del Summit sul clima di New York afferma come nel prossimo decennio le emissioni di gas serra debbono essere ridotte drasticamente per giungere ad emissioni zero nel duemilacinquanta. Alla fine del prossimo anno in Gran Bretagna ed Italia si terranno i lavori del COP 26, dove fra l’ altro dovranno essere rinegoziati gli accordi di Parigi. Sarà passato attorno ad un mese dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Beppe Tanelli