Un passo avanti per la tutela del mammifero marino tursiope (Tursiops Truncatus) è stato compiuto in Toscana con l’avvio delle procedure di approvazione del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) a mare dedicato a questa specie protetta e che andrà ad aggiungersi alle altre zone marine protette vigenti in Toscana.
Il SIC a mare proposto sarà il più grande sito nel Mediterraneo per la protezione del tursiope con una superficie di oltre 4142 Kmq, in sovrapposizione alla piu vasta area del Santuario Pelagos, e riguarda il triangolo che si estende tra i comuni di Pietrasanta e Piombino comprendendo anche una superficie marina totale di 402 kmq intorno alle isole di Gorgona, Capraia e le Secche della Meloria già individuate come Zona Speciale di Conservazione (ZSC).
La proposta finale è stata presentata dalla Regione Toscana - Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB), lo scorso 17 ottobre 2019 a Viareggio, durante il seminario conclusivo che di fatto avvia le procedure di approvazione del SIC del Tursiope concordato con il Ministero dell'Ambiente e la Commissione Europea, dando così applicazione alla direttiva Habitat.
Al seminario hanno partecipato l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni insieme al sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, oltre a rappresentanti di ARPAT, Capitaneria di Porto di Viareggio, Parco nazionale dell'Arcipelago toscano e Università di Siena.
L'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni si è dichiarata molto soddisfatta per questo ulteriore passo avanti nella direzione della salvaguardia della biodiversità, sottolineando che questo atto è il risultato di un percorso positivo di concertazione con gli enti parco, i comuni Costieri, i partners dell'Osservatorio Toscano per la Biodiversità e gli attori locali, tra cui pescatori ed associazioni ambientaliste.
Questa proposta finale di SIC dovrà essere approvata, probabilmente entro l'anno, dal Consiglio regionale.
Sergio Ventrella, in rappresentanza dell’OTB della Regione Toscana, nel suo intervento ha ripercorso le tappe di questo impegnativo percorso iniziato nel 2016 per il completamento della designazione della Rete Natura 2000 in Italia e che ha visto un intenso lavoro di informazione e confronto istituzionale con associazioni, Enti, stakeolders ed un percorso pubblico di informazione, sulla base delle indagini tecniche svolte da ARPAT.
Le proposte della Regione Toscana sono state oggetto di presentazione pubblica a Piombino nel febbraio 2019 e a Rosignano ad aprile 2019; successivamente sono state inviate al Ministero che le ha sottoposte alla Commissione europea che, a luglio scorso, ha rilasciato parere favorevole sul SIC per il Tursiope con la richiesta di trasformare quanto prima quest'area in una ZSC, ovvero un sito di importanza comunitaria in cui sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle popolazioni delle specie per cui il sito è designato.
Il Ministero auspica anche la possibilità di designare quest’area di mare anche come Zona di Protezione Speciale (ZPS), ossia un’area di protezione finalizzata alla conservazione e gestione di idonei habitat per l’avifauna protetta, sia stanziale che migratoria; su questo tema la Regione Toscana si è impegnata a svolgere ulteriori futuri approfondimenti data la carenza di dati attuali.
Per ARPAT è intervenuta la responsabile del Settore Mare Gioia Benedettini che ha precisato l’impegno dell’Agenzia a fianco della Regione Toscana per dare seguito a tutto l'iter di istituzione del SIC ed in particolare per la redazione del formulario standard Natura 2000.
In particolare ha illustrato le tecniche di monitoraggio di questa specie di cetaceo costiero di cui si stima una presenza di circa 1000-1700 animali nel Santuario Pelagos, ricordando anche l’impegno dell’Agenzia nella raccolta ed analisi di tutti i dati pregressi acquisiti nell’ambito di diversi progetti ed attività di ricerca svolti nel tempo in Toscana. La consistenza numerica e le dinamiche della popolazione, l’areale di distribuzione di questa specie, sono infatti informazioni indispensabili per la definizione del SIC; una parte importante della conoscenza del tursiope in Toscana, ed una prima definizione dell’area di maggiore concentrazione di questo cetaceo nel mare toscano, nonché una prima proposta di area di tutela biologica, era stata acquisita grazia al progetto transfrontaliero Gionha, di cui ARPAT era stato capofila, che oltre alla raccolta di importanti informazioni, aveva analizzato i dati per il periodo 2005-2011.
L’Agenzia sta attualmente monitorando il Tursiops truncatus secondo le indicazioni del piano di monitoraggio di questa specie nell’ambito delle attività della Marine Strategy (Modulo 12), sia con osservazioni di “opportunità” mentre si svolgono altri moduli di monitoraggio (moduli 1 e 2) sia con una attività specificatamente dedicata svolta grazie al supporto dell’associazione CETUS ma solo per il 2018 a nord dell’Isola d’Elba.