La proposta di legge: «Norme per la tutela e la conservazione degli alberi e delle infrastrutture verdi in area urbana e periurbana»
Cosa vogliamo proporre e quali sono gli obiettivi e finalità:
Genesi del progetto
Rispondendo all’appello lanciato sui social dal Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, con un articolo del 12 maggio 2019 dedicato alla dilagante distruzione del verde e degli alberi in Italia, 13 associazioni di protezione ambientale hanno avviato un percorso di promozione di una legge sulle buone pratiche per la tutela e la gestione del verde urbano e degli alberi in città.
Articolo del Co.n.al.pa. Onlus. «E’ necessaria una legge nazionale contro le capitozzature e le mutilazioni di alberi» http://www.conalpa.it/e-necessaria-una-legge-nazionale-contro-le-capitozzature-e-le-mutilazioni-di-alberi/
A seguito all’appello del Co.n.al.pa. e della immediata condivisione attraverso il web e i social, lo scorso 10 giugno le associazioni promotrici hanno scritto ai ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, chiedendo una norma integrativa della legge 10/2013, in grado di puntualizzare alcuni aspetti tecnici e rendere cogenti le “Linee guida per la gestione del verde urbano” redatte nel 2017 dal Ministero dell’Ambiente.
Scopo primario di questo progetto è quello di favorire l’adozione generalizzata degli strumenti di pianificazione del verde da parte degli enti locali, ed anche l’implementazione di approcci gestionali corretti, mettendo allo stesso tempo al bando le tecniche distruttive quali le potature drastiche (capitozzature).
Lo scopo ultimo è quello di preservare il capitale naturale, contrastare i cambiamenti climatici, migliorare la qualità ambientale e la salute dei cittadini.
Un progetto per combattere la distruzione del verde urbano e periurbano
Nel nostro Paese il trattamento che gli alberi ricevono è ancora estremamente negativo. Le nefaste e controproducenti pratiche di capitozzare gli alberi e distruggere le infrastrutture verdi sono diventate prassi consolidate. Allarmanti e sempre più numerose sono le segnalazioni che giungono quotidianamente alle associazioni di tutela ambientale circa i danni che gli alberi subiscono, con conseguenti perdite di servizi ecosistemici e ricadute sulla salute dei cittadini, tra cui in primis le persone più anziane e i bambini. Per non parlare dell’aumento (solo apparentemente paradossale) dello stato di pericolosità delle piante, le quali, sottoposte a tale pratica, si ammalano e perdono stabilità. Una dura critica della capitozzatura giunge anche dalle “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente, secondo cui la capitozzatura è una pratica inaccettabile di potatura e ogni danno causato dalla caduta dei rami di alberi gestiti scorrettamente può essere riconosciuto come negligenza presso un tribunale. L’articolo 6 della Legge n. 10 del 14/01/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, ai commi 1 e 2 prevede che i comuni debbano promuovere l’incremento del verde urbano. Tuttavia ad oggi le città dotate di Regolamento del Verde urbano pubblico e privato sono ancora pochissime. Peraltro, le leggi regionali e i regolamenti del verde comunali esistenti non bastano più ad arginare tale “epidemia della mutilazione” e della distruzione. Al momento risultato insufficienti (perchè non cogenti) le “Linee Guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile”.
Obiettivi e finalità della proposta di legge
La proposta di Legge ha titolo: «Norme per la tutela e la conservazione degli alberi e delle infrastrutture verdi in area urbana e periurbana». Nella proposta sono stati inseriti vari punti per valorizzare e tutelare il verde e gli alberi.
Riconoscere gli alberi e le piante come esseri viventi e senzienti, portatori a priori di dignità. Sono indispensabili per gli equilibri degli ecosistemi e del territorio e per la vita ed il benessere degli abitanti, inclusa la qualità urbana. Le piante possono essere utilizzate per molteplici scopi in un contesto di sviluppo sostenibile, compreso quello alimentare, ma non possono essere distrutte o danneggiate senza una finalità ben precisa.
Riconoscere l’importanza che gli alberi e in generale la vegetazione arborea e arbustiva rivestono ai fini paesaggistici, culturali, sanitari e ambientali, e tutelare ed incrementare il patrimonio naturale, arboreo ed arbustivo all’interno delle aree urbane e periurbane.
Riconoscere gli alberi e le infrastrutture verdi cittadine come elementi viventi in grado di contrastare l’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici, l’isola di calore urbana, e sono in grado di migliorare la qualità della vita degli abitanti.
Obbligare interventi altamente professionali nella gestione del verde urbano per il miglioramento del patrimonio arboreo, per la valorizzazione del paesaggio e per il miglioramento fitosanitario ed estetico, così come richiesto dall’accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2018 sullo Standard professionale e formativo di manutentore del verde.
Riconoscere e condannare e reprimere, tra le operazioni gestionali, le potature drastiche di alberi e siepi condotte con la capitozzatura o tecniche simili che comportano alle piante analoghe conseguenze morfologiche, fisiologiche, ecologiche e/o funzionali, provocano la mutilazione degli alberi e pertanto sono contrarie alle buone pratiche tecniche e scientifiche, degradando il valore economico ed ecologico del verde cittadino, compromettendo la salute pubblica, la sicurezza e incolumità delle persone e il decoro urbano e paesaggistico.
E’ condannato l’abbattimento indiscriminato di alberi in ambiente urbano e periurbano come danno alla collettività, al paesaggio e alla salute degli abitanti.
Obbligare le amministrazioni locali ad impegnarsi nelle aree urbane a promuovere la corretta gestione ed il migliore stato di conservazione del patrimonio arboreo ed arbustivo e delle infrastrutture verdi.
È fatto obbligo alle amministrazioni locali di: a) preservare dal danneggiamento e dall’abbattimento indiscriminato la vegetazione arborea cittadina di rilevanza paesaggistica, botanica o storico-culturale; b) prevenire gravi danni allo spazio vitale necessario alla vegetazione arborea cittadina; c) prevenire e reprimere la capitozzatura e qualsiasi cattiva gestione di alberi e arbusti ornamentali e delle infrastrutture verdi nelle città. d) coinvolgere e contattare professionisti specializzati del verde urbano e del paesaggio in grado di eseguire la miglior gestione degli alberi e arbusti in aree urbanizzate.
Nella proposta di legge chiediamo che le disposizioni della presente proposta legge si applichino al patrimonio arboreo ed arbustivo pubblico e privato. Inoltre chiediamo che proprietari, i possessori, i conduttori o detentori a qualsiasi titolo, pubblici o privati, di terreni o soprassuoli, siano essi persone fisiche o giuridiche, debbano attenersi all’osservanza di quanto previsto dai punti sopra elencati.
Cosa devono fare le amministrazioni locali
1. Le amministrazioni comunali tutelano ed incrementano all’interno dei propri territori tutte le alberature nelle strade e piazze pubbliche, nei filari alberati, nei parchi e giardini pubblici e privati, nei condomini, negli edifici e i caseggiati.
2. Su tutto il territorio urbano e periurbano nazionale è vietato:
capitozzare e/o potare drasticamente, abbattere, eradicare, danneggiare la struttura degli alberi in giardini pubblici e privati, filari, piazze pubbliche, condomini, edifici, caseggiati, centri storici.
danneggiare i servizi ecosistemici e il valore ecologico, ambientale e sanitario delle foreste urbane e delle reti ecologiche cittadine.
Particolare attenzione negli interventi sulla vegetazione deve essere riposta nella stagione di nidificazione dell’avifauna (marzo-luglio) durante la quale è da evitare qualsiasi tipo di disturbo o manomissione che possa pregiudicare i siti di nidificazione, e nello specifico danneggiare i nidi che sono protetti ai sensi della Legge 157/92.
3. Le amministrazioni locali (Comuni, Città metropolitane) devono munirsi obbligatoriamente di:
censimento del verde e degli alberi;
regolamento comunale del verde pubblico e privato;
piano del verde;
rete ecologica locale, inserita nella pianificazione comunale;
strategia per la conservazione della biodiversità urbana;
Tali documenti e strumenti, da applicare sul proprio territorio, redatti a cura di esperti in materia agronomica, forestale, naturalistica ed ecologica devono essere strettamente interconnessi tra loro, oltre che cogenti ai fini della progettazione e pianificazione urbanistica e territoriale.
Viene altresì promossa la realizzazione di oasi urbane, birdgarden e giardini naturali, così come delle tecniche progettuali e gestionali ecologico-orientate.
4. Le amministrazioni locali si impegnano a redigere liste di ditte certificate e altamente specializzate nella corretta gestione e conservazione delle alberature cittadine e delle infrastrutture verdi. Vi è quindi obbligo di servirsi di personale qualificato, promuovendo a tal fine corsi di formazione e aggiornamento che includono la trattazione degli aspetti naturalistici, faunistici ed ecologici degli ecosistemi urbani.
5. Le amministrazioni locali si impegnano a creare commissioni permanenti di specialisti del verde, formate da arboricoltori, botanici, agronomi, forestali, ecologi, paesaggisti, biologi, ornitologi, curatori di parchi e giardini, che devono controllare e seguire la corretta gestione e conservazione del verde urbano e periurbano.
Norme sulla potatura
Essendo tassativamente vietata qualsiasi forma di capitozzatura o altro tipo di potatura drastica che comporta alle piante analoghe conseguenze morfologiche, fisiologiche, ecologiche e/o funzionali. , tutti i soggetti, pubblici o privati, che intendono procedere ad interventi di taglio più consistenti, devono attenersi alla seguenti disposizioni:
Si interviene in maniera consistente, rispettando scrupolosamente la naturalità degli alberi solo ed esclusivamente:
1. in situazioni di malattie degenerative degli alberi, comprovate da analisi scientifiche;
2. esecuzione o manutenzione di opere di pubblica utilità, quando ne sia dimostrata l’inderogabile necessità e l’impossibilità tecnica ed economica di soluzioni alternative;
3. sfoltimento o potatura di filari di alberi o di parchi e giardini, per un più equilibrato sviluppo vegetativo;
4. allontanamento dagli edifici di alberi o contenimento delle chiome per comprovati motivi di sicurezza documentati con apposita relazione tecnica da un agronomo o forestale.
Norme sugli abbattimenti
Essendo vietato qualsiasi abbattimento indiscriminato di alberi di ambiente urbano e periurbano, tutti i soggetti pubblici o privati, che intendono procedere alla eradicazione di uno o più esemplari arborei devono attenersi alla seguenti disposizioni:
L’abbattimento è concesso solo ed esclusivamente nei casi di:
1. Grave deperimento dell’albero a causa di malattie in stato avanzato;
2. Alberi morti in pericolo di schianto, già vettori di malattie o che rovinano il decoro urbano e il paesaggio;
3. Gravi e comprovate problematiche di stabilità dell’esemplare arboreo;
4. La richiesta di abbattimento deve essere inviata al Sindaco o all’assessore di competenza e deve essere controfirmata da un tecnico agronomo o forestale che attesti scientificamente e strumentalmente il perché dell’intervento e deve essere corredata da una relazione fitostatica dell’albero o degli alberi in oggetto.
5. Interferenza con edifici, linee elettriche ed altre servitù in cui si ravvisi l’impossibilità di trovare soluzioni alternative.
Altri interventi negativi per il verde e da evitare
Ulteriori lavorazioni e interventi negativi sono da identificare nei seguenti:
asfaltatura o cementificazione al piede degli alberi;
asportazione dell’humus e del materiale vegetale caduto a terra, se non costituisce un elemento di occlusione del sistema idraulico o di disagio alla percorribilità dei marciapiedi da parte dei pedoni.
Premi e incentivi per i Comuni che tutelano il verde e promuovono la cultura degli alberi
Sgravi fiscali per i comuni che fanno riforestazione e promuovono le buone pratiche di arboricoltura e giardinaggio e che si distiguono in un’ottima comunicazione e divulgazione scientifica e culturale a favore degli alberi;
Finanziamenti per la riforestazione urbana, per promuovere corsi di aggiornamento per professionisti del settore e per l’educazione ambientale (con riferimento al Decreto Clima);
Premi speciali per i comuni che si distinguono nella tutela del verde urbano e nella promozione e realizzazione di progetti altamente innovativi mirati alla valorizzazione di giardini e alberi in città.
Proposte sulle sanzioni
Chiunque commette azioni di capitozzatura o mutilazione di alberi è punito con l’ammenda da 500 a 5.000 euro, salvo che il fatto costituisca più grave reato.
Chiunque abbatte un albero o gruppi di alberi, senza validi e comprovati analisi scientifiche è punito con l’ammenda da 1000 a 8.000 euro, salvo che il fatto costituisca più grave reato.
Qualora uno degli illeciti di cui al comma 1 e 2 sia compiuto ai danni di una delle specie protette negli elenchi di alberi monumentali tutelati a livello nazionale dalla Legge n.10 del 2013, si applica l’ammenda prevista dal comma 2, aumentata dal doppio al quintuplo.
Le suddette sanzioni si applicano anche ai dirigenti degli enti pubblici ed ai gestori di qualsiasi tipologia di area verde. Se l’infrazione viene commessa dal proprietario dello stesso albero, la sanzione va a favore dell’ente territoriale.
Norme sul ripristino dello stato dei luoghi
1. Chiunque, senza autorizzazione, rimuove, danneggia o modifica in modo essenziale la struttura di alberi protetti è tenuto, oltre al pagamento delle sanzioni, al ripristino dello stato dei luoghi o a provvedere a nuovi alberi corrispondenti al valore di mercato degli alberi rimossi o distrutti, ovvero ad eliminare le altre conseguenze del comportamento illecito. In particolare, chiunque distrugge o danneggia un albero o una pianta è tenuto a risarcire al proprietario il valore economico ornamentale, oltre all’equivalente monetario della perdita o compromissione dei servizi ecosistemici.
2. Se non è possibile individuare una piantagione sostitutiva, il responsabile è tenuto a pagare al comune, per gli alberi da lui rimossi o distrutti, una somma di risarcimento la cui entità corrisponde al valore di mercato degli alberi rimossi o distrutti.
Enti promotori e firmatari del progetto
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus – CONALPA e redazione giornale Fratello Albero
Federazione Nazionale Pro Natura
Lipu – BirdLife Italia
Respiro Verde Legalberi
Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio
Gruppo di Intervento Giuridico Onlus GrIG
Stop Consumo di Territorio
Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE
Gruppo Unitario Foreste Italiane – GUFI
Associazione Italiana Professionisti del Verde – AIVP
Erythros (Trapani)
Terra Nuova edizioni
Comitato per la Bellezza
Conclusioni. A che punto siamo
La presente proposta di Legge «Norme per la tutela e la conservazione degli alberi e delle infrastrutture verdi in area urbana e periurbana» è stata presentata a giugno presso gli uffici del Senato a Roma durante un incontro con esponenti del Governo;
Attualmente il progetto è in fase di continuo sviluppo ed è stato accolto positivamente negli ambienti del Governo venendo inserito tra le proposte di interesse da presentare.
Lo staff di associazioni si sta impegnando affinchè i lavori continuino e si sta lavorando intensamente per coinvolgere più associazioni ed enti sul territorio nazionale.
Nuove adesioni al progetto arrivate di recente: Italia Nostra, ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) Verdi Ambiente e Società Onlus e Rivista Verde Ambiente.
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus e associazioni promotrici del progetto di Legge