Piantare un albero come atto di speranza verso il futuro, come simbolo di crescita e libertà, come assunzione di responsabilità personale e impegno attivo, verso se stessi e verso il mondo.
Queste sono alcune delle tematiche che sono emerse in occasione della Festa dell’Albero che si è svolta lo scorso venerdì 6 dicembre all’interno della Casa di Reclusione di Porto Azzurro.
La Festa dell’Albero è una campagna di Legambiente che si svolge ogni anno in contemporanea in tutta Italia per celebrare gli alberi e il loro indispensabile contributo alla vita. Prevede la piantumazione di alberi quale gesto concreto per restituire alle comunità spazi vivibili e accoglienti e ricordare che senza gli alberi, i polmoni verdi del pianeta, non c’è futuro.
Alla presenza dei detenuti facenti parte del circolo Legambiente Arcipelago Toscano, degli educatori ambientali volontari, del direttore del carcere Dr. Francesco D’Anselmo con i Funzionari del Trattamento ed il personale dell’Area Sicurezza, del colonnello dei Carabinieri Forestali Marco Pezzotta e di altri detenuti e volontari che prestano opera volontaria nel progetto “Il verde oltre le mura” sostenuto dall’Associazione “Dialogo” di Portoferraio per abbellire gli spazi comuni e della realizzazione e manutenzione degli orti, si è svolta una piccola cerimonia che ha avuto come fulcro la piantumazione di 3 giovani alberi nel giardino interno della sezione di reclusione, quello su cui si affacciano le camere di pernottamento.
In uno spazio scelto attentamente e nelle buche già predisposte sono stati messi a dimora un corbezzolo, arbusto tipico della macchia mediterranea, donato dai Carabinieri Forestali, un albero di limone nano, donato dall’Istituto “Cerboni” del quale è attiva una sezione all’interno dell’Istituto del corso di Agraria ed Agroindustria, e un cespuglio di callistemon, donato dal Circolo Legambiente Arcipelago Toscano.
Tra i rami delle giovani piante i detenuti hanno appeso dei cartoncini colorati che erano stati elaborati nel corso degli incontri settimanali con i volontari: alcuni contenevano delle riflessioni sul significato di questo momento speciale, altri degli auguri all’albero, alla natura e a se stessi, altri ancora dei desideri e delle speranze per il futuro, affidate alla crescita delle piante.
È stata letta un’ode di Giovanni Pascoli al corbezzolo, dal poeta ritenuto simbolo della bandiera italiana, per il portare contemporaneamente i frutti rossi, i fiori bianchi e le foglie verdi, che avviene proprio in questo periodo dell’anno:
O tu che, quando a un alito del cielo
i pruni e i bronchi aprono il boccio tutti,
tu no, già porti, dalla neve e il gelo
salvi, i tuoi frutti;
e ti dà gioia e ti dà forza al volo
verso la vita ciò che altrui le toglie,
ché metti i fiori quando ogni altro al suolo
getta le foglie;
i bianchi fiori metti quando rosse
hai già le bacche, e ricominci eterno,
quasi per gli altri ma per te non fosse
l’ozio del verno;
o verde albero italico, il tuo maggio
è nella bruma: s’anche tutto muora,
tu il giovanile gonfalon selvaggio
spieghi alla bora […]
Le autorità presenti sono state omaggiate con il libro “Verde Brillante” di S. Mancuso sull’intelligenza del mondo vegetale, donato dai detenuti al direttore del carcere, mentre i Carabinieri Forestali sono stati ringraziati con una targa a ricordo dell’evento progettata, realizzata e decorata dai detenuti nella falegnameria.
Infine un piccolo momento dolce, l’assaggio dei frutti di corbezzolo che giungono a maturazione proprio tra l’autunno e l’inverno: per qualcuno la scoperta di un gusto mai provato prima, per altri il ritrovo nostalgico di un sapore dell’infanzia.
Tra una foto ricordo e una stretta di mano, la cerimonia si è avviata a conclusione. La cura degli alberi è ora nelle mani di una parte dei detenuti, i quali già si occupano in modo eccellente della manutenzione del verde all’interno delle mura.
Un ringraziamento va a loro e ai detenuti soci Legambiente Arcipelago Toscano, ai volontari, al direttore del carcere, alla Polizia Penitenziaria, all’area trattamentale ed ai Carabinieri Forestali. Il contributo e la partecipazione di tutti sono stati preziosi e hanno dato ancora maggiore rilevanza alla piantumazione in occasione della Festa dell’Albero, sia come gesto concreto che come significato simbolico.
Questi nuovi alberi, da oggi a dimora tra le sbarre, possano ricordarci che con le giuste cure la crescita di ognuno di noi è possibile e che può dare buonissimi frutti.