Sabato 21 aprile si è volto il convegno “L’ambiente per alimentare l’economia della felicità: viverlo, comunicarlo e salvaguardarlo”. Evento organizzato dal Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano nell’ambito del Festival del Camminare.
La sala era gremita, anche da giovani delle scuole, e l’attenzione è stata alta fino all’ultimo. I due relatori Francesco Pira, sociologo, giornalista, docente universitario e consigliere nazionale dell’Associazione italiana della Comunicazione Pubblica e Luciano Canova, economista della Scuola di Formazione post universitaria Enrico Mattei di Milano, hanno riscosso simpatia e interesse. Dopo l’introduzione del Direttore Zanichelli e gli interventi di Pira e Canova, il pubblico ha fatto molte domande. Il Parco ha raccolto il messaggio: non era solo la curiosità per il nuovo probabile Presidente del Parco, Giampiero Sammuri, ma un reale interesse per il tema: economia della felicita e valore ambientale. Ma cosa ha suscitato questo forte interesse?
Luciano Canova, conosciuto per il suo libro dal titolo affascinante: “Una gabbia andò a cercare l’uccello. L’ambiente ed il suo valore”, si è soffermato sull'inutilità di alcune valutazioni economiche: perché tentare di dare a tutti i costi un numero (la gabbia) a qualche cosa che non è misurabile (l'uccello-ambiente?). Il Prodotto interno lordo non può misurare ciò che ci rende felici. Il paradosso è che l’aumento de nostro reddito oltre un certo livello fa decrescere la felicità. Spingere insistentemente sulla ricchezza materiale e sul reddito, aumenta lo spazio dedicato al consumo e al mercato a detrimento delle relazioni e della qualità ambientale. Un esempio caro all'economia dei beni relazionali, (e calzante per un‘isola come l’Elba) è quello di un piccolo paese di mare, in cui le persone hanno a disposizione spiaggia libera e vivono di piccole attività di pesca. Arriva una grande azienda, che produce diversi effetti: offre diversi posti di lavoro e aumenta il reddito degli abitanti, comincia a riversare in mare gli scarichi e riduce la possibilità di usufruire della spiaggia ma anche il tempo libero degli abitanti. Dopo qualche mese, un imprenditore privato costruisce una piscina, introducendo un bene sostituto, in qualche modo, al mare libero e pulito che non c’è più. Insomma, il mercato rosicchia il terreno alla relazione e all'ambiente, a svantaggio della felicità. Non una critica al reddito e al PIL come indicatori di benessere ma scetticismo sulla sua completezza: un ambiente sano, o in equilibrio, è indispensabile condizione per la felicità del genere umano.
Francesco Pira, docente di comunicazione all’Università di Udine, ha parlato invece dell’importanza di comunicare l’ambiente per riuscire a produrre un concreto effetto sociale. L’economia della felicità nasce dal nostro approccio etico: se una cosa non va bene bisogna dirlo mentre oggi è diventato di moda dare la colpa agli altri o alla globalizzazione. Affinché si realizzi un vero cambiamento culturale in tema di tutela dell’ambiente, il comunicare deve essere legato all’esercizio del diritto di cittadinanza: la comunicazione ambientale deve partire dal basso e le istituzioni devono rendere i cittadini partecipi, vigili e consapevoli e non limitarsi alla sola comunicazione propagandistica.
I social network, sono una realtà con cui ci si deve confrontare, ma bisogna fare attenzione -sostiene Pira- se da un parte possono rappresentare uno sfogatoio e dare indicazioni sul livello di benessere di una comunità, dall’altra possono essere strumentalizzati sostituendosi ad una informazione attendibile e veritiera.
Dopo gli interventi del pubblico ha concluso l’incontro il Presidente di Federparchi e Presidente del Parco della Maremma, Giampiero Sammuri che ha sottolineato l’importanza del concetto di sviluppo sostenibile e della possibilità concreta che esso sia realizzato dentro un Parco. Ha fatto riferimento alle numerose interviste da lui rilasciate per la notizia della sua designazione a futuro Presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano esprimendo grande soddisfazione e entusiasmo se la nomina dovesse essere definitivamente formalizzata.