Dopo aver letto nello studio di fattibilità allegato alla delibera del 18 febbraio, (che dovrebbe dare dignità scientifica al taglio dei 116 alberi che fanno paesaggio e ombra per km 1,3) un approssimativo “gran parte delle piante si presentano in condizioni critiche di stabilità” siamo andati a fare una passeggiata esaminando uno per uno questi alberi, 62 sul lato sinistro e 54 sul lato destro (in direzione Strada Vicinale san Giovanni, dove l'alberatura termina).
Non ci abbiamo messo molto, domenica mattina, meno di due ore, per avere dati reali sulla situazione di questi alberi, in merito a tre indicatori visivi: lo stato di salute, la posizione del fusto e la presenza o meno di sollevamenti stradali dovuti alle radici.
Naturalmente, per completare il quadro aspettiamo sempre che sia resa pubblica la citata relazione tecnica risalente al 2016, rispetto alla quale ci risulta ad esempio fossero indicati come più pericolanti alcuni alberi da altre parti che la maggioranza di quelli che si vogliono tagliare ora.
Nel tratto che ci interessa, sulla Strada per Porto Azzurro, sono presenti due tipologie di Pino: 93 esemplari di Pinus Pinea in buona salute e manutenuti, di circa 60-70 anni, e 23 esemplari (piccoli, sciagattati e in cattiva salute) di altra specie (Aleppo?) molto più giovani ma con scarsa estensione della chioma e quasi privi di fogliame.
Si limita qui l'analisi ai maestosi 93 alberi di Pinus Pinea, essendo gli altri in condizioni che ne giustificano probabilmente l'espianto (che siano quelli “la gran parte”?).
Di questi 93 alberi, 68 presentano un fusto diritto e vigoroso, 4 sono inclinati verso la strada, 21 inclinati verso l'esterno.
Radici: 45 esemplari (tra quelli a fusto eretto) non causano dislivelli, anche perchè una buona metà sono stati oggetto di un intervento manutentivo - non recente - della strada che ha tagliato le radici emergenti e riasfaltato il pezzo livellato; le tracce dei lavori, come da foto, sono ben visibili; 48 esemplari (i 25 inclinati e i restanti 23 eretti) presentano sollevamento stradale, più accentuato per quelli pendenti verso l'esterno (quasi tutti sul lato destro).
Quanto al pericolo che le piante crollino sul piano stradale ci viene in soccorso la cronaca, che ha registrato proprio negli ultimi mesi, in almeno tre occasioni i fenomeni ventosi più intensi degli ultimi decenni, con raffiche che hanno superato i 100 km/h, senza che le essenze arboree di che trattasi (neppure le meno vigorose) abbiano fatto "una mossa" - mentre altri alberi nelle immediate vicinanze sono crollati in tutto o in parte. Uno stress-test considerevole, ci pare.
IL VERO PERICOLO E' LA STRADA
Percorrere a piedi nei due sensi quei 1.300 mt, oltre ad essere un rischio per l'incolumità personale a causa di auto lanciate a palla, consente anche di notare il totale abbandono di quel tratto, con rifiuti di ogni tipo nei fossi laterali, la mancanza di segnaletica orizzontale e la scarsa manutenzione di quella verticale (non funzionano i lampeggianti di un isolato cartello - vedi foto - e risultano divelti numerosi marginatori di plastica), la situazione del manto stradale è da rifare a prescindere dai pini.
Ci pare quindi avventata la decisione del Comune di Portoferraio di 'buttare il bimbo con l'acqua sporca', gettando al vento pure quattrini per tagliare 68 alberi sanissimi invece di usare questi soldi per fare la famosa rotonda all'incrocio, sistemare la strada, radici comprese di quelli in salute, come faceva una volta la Provincia quando era nel pieno delle proprie funzioni.
Tra l'altro, quel tratto è situato nella direzione est-ovest, leggi sole negli occhi di chi guida, in assenza dello schermo costituito dall'alberatura nelle fasi critiche del sorgere e del tramontare del sole.
La sicurezza appare con evidenza come un problema di manutenzione della strada, di limitazione rigorosa della velocità nel breve tratto, che presenta due dossi senza alcuna visibilità sul lato opposto, e solo in parte richiamabile per un numero limitato di alberi i quali, certamente, dovranno essere oggetto di intervento: di livellamento della radici aree per quelli sani ed eretti e - obtorto collo - non essendo favorevoli agli accanimenti terapeutici, di eliminazione per quelli CERTIFICATI come realmente irrecuperabili.
Corre l'obbligo di ricordare agli Amministratori di Portoferraio che, nella parte finale del loro programma sta scritto “la nostra intenzione è di integrare gli interventi (di riqualificazione) con il rispetto dei valori paesaggistici, storici e culturali: Cammino della Rada, area delle Antiche Saline e San Giovanni”.
Un richiamo alla coerenza con gli impegni presi che vale anche per la democrazia e lo sbandierato 'vogliamo ascoltare i cittadini' delle recenti elezioni, soprattutto su temi di particolare sensibilità per molte pesone.
In questo caso l'ascolto andava fatto prima, ma si può recuperare, avendone la volontà; lo strumento a disposizione è quello dell'Istruttoria Pubblica, una forma di partecipazione adottata da numerosi Comuni (es. Bologna, Vicenza, Jesi). Si tratta semplicemente di indire una o più sedute pubbliche su di un determinato argomento, a cui può partecipare la cittadinanza, possono essere depositati documenti, sentiti esperti. Alla fine viene redatto un verbale con le conclusioni dell'Istruttoria Pubblica e dato ai Consiglieri Comunali come base per la loro discussione in aula di questo argomento. I 'pieni poteri' lasciamoli a qualcun altro, per favore.
ER