Un manipolo di volontari di Legambiente Arcipelago Toscano, Cai sottosezione Isola d’Elba e Pro Loco di Marciana Marina si sono presentati alle 8 di mattina del 7 marzo a San Lorenzo, a due passi dai confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e dalla strada provinciale della Civillina che porta a Marciana, per mantenere una promessa: mettere in sicurezza i dintorni della magnifica chiesa romanica asimmetrica di San Lorenzo e rendere più visibile un monumento sconosciuto a molti elbani e turisti.
C’erano da abbattere alcuni alberi morti e infestati dall’edera e altre robinie Infestanti e fragili e pericolosamente vicine alle mura di granito della chiesa e che avevano invaso addirittura l’interno del monumento prima che, nell’estate 2018, un intervento di Legambiente e Marciana Borgo d’Arte lo rendesse nuovamente accessibile. Ma c’era anche da tagliare la cortina di rovi che ormai impediva di vedere la Chiesa di San Lorenzo dalla strada.
Due compiti che i volontari – un gruppo ridotto sia per ottemperare alle misure contro il coronavirus che per motivi di sicurezza durante i lavori – ha svolto in 4 ore di duro lavoro di motosega, decespugliatore, roncole e macete, scoprendo purtroppo anche un piccolo mucchio di rifiuti di amianto, fortunatamente non vicino ai luoghi che saranno più frequentati ma che va tolto al più presto.
Un lavoro che andrà completato con un’altra iniziativa per procedere sia alla cippatura degli scarti vegetali e per fare a pezzi alcuni grossi tronchi, alcuni dei quali sono praticamente precipitati da soli al suolo non appena liberati dalla vegetazione infestante. Intanto i volontari hanno messo, proprio nel campo ripulito di fronte alla chiesa, una bella panca di castagno. Passata l’emergenza coronavirus ci sarà anche da liberare l’area dai rifiuti e da fare le ultime rifiniture e gli organizzatori sperano di poterlo fare presto con una festa aperta a tutti.
«Ora possiamo davvero dire che San Lorenzo è stata riscoperta, che è di nuovo visibile – ha detto Vincenzo Anselmi del Cai – La collaborazione tra associazioni dà grandi risultati. E speriamo che presto l’area rientri all’interno del territorio del Parco Nazionale».
Francesco Gentili della Pro Loco Marciana Marina ha sottolineato: «Vorremmo venire a guardare le stelle ad agosto a San Lorenzo la notte di San Lorenzo. Con questa iniziativa è stato fatto un bel passo avanti. Questa chiesa tra Marciana Marina e Marciana può essere una risorsa per entrambi i Comuni e teatro di iniziative culturali che ne valorizzino la storia e la bellezza».
Lorenzo Anselmi, del direttivo del Cigno Verde dell’Arcipelago Toscano, aggiunge: «La riscoperta, grazie a Legambiente, dell’antico sentiero dei mulini che collega San Lorenzo a Marciana Marina è stata probabilmente la svolta che ha dato il via a un percorso virtuoso. Ora abbiamo reso più visibile un gioiello della nostra storia. Sarebbe bello realizzarci intorno un orto botanico gestito dalle associazioni di Marciana e sostituire gradualmente con specie autoctone le robinie infestanti, che stanno dando così tanti problemi sia alla chiesa che lungo la strada ad ogni sempre più frequente tempesta. Intanto Legambiente pianterà per ogni albero infestante, pericoloso e già morto che è stato abbattuto almeno tre lecci o corbezzoli. Ma è chiaro che occorre un progetto comune e partecipato per gestire l’intera area».
Legambiente. Cai e Pro Loco Marciana Marina ringraziano l’Amministrazione e gli uffici del Comune di Marciana per la preziosa collaborazione e per aver rapidamente concesso le autorizzazioni necessarie e Mons. Ciattini, Vescovo della Diocesi di Massa Marittima-Piombino, per aver reso gentilmente disponibili per gli interventi necessari le particelle di terreno intorno alla Chiesa di San Lorenzo.