Ad Alberese i parchi toscani hanno ricostituito il loro coordinamento regionale affidandone la responsabilità alla presidente del parco della Maremma Lucia Venturi dopo la scomparsa di Giuseppe Nardini presidente delle Apuane.
E’ una buona notizia perché mai come in questo momento la Toscana ha bisogno di rilanciare il ruolo delle sue aree protette a partire appunto dai parchi regionali che da anni aspettano una nuova legge e comunque nuove norme che ne ripristino quella missione che è andata via via ridimensionandosi. Un ridimensionamento che ha impedito peraltro anche la istituzione dei nuovi parchi e aree protette già previsti a partire dalla Val di Cornia ma anche in altre realtà dove operano parchi provinciali e aree protette locali (ANPIL) oltre a vari siti comunitari che devono superare qualsiasi frammentazione.
Taluni dei passaggi importantissimi del governo del territorio regionale hanno finora ignorato o quasi il ruolo dei parchi quando non ne hanno sorprendentemente ricondotto le loro scelte di piano a quelle di settore come nel piano energetico.
Da qui bisogna perciò ripartire senza trucchi e senza inganni ed anche senza scuse come quella che ha cancellato ai presidenti qualsiasi indennità quasi che il governo di un così importante soggetto istituzionale fosse relegabile al volontariato e al buon cuore.
Ho ricordato in altre occasioni il ruolo svolto nel passato dai parchi toscani nella messa a punto dei programmi e della gestione regionale del territorio. Un ruolo che nel tempo si è affievolito anche per assurde decisioni nazionali come quella di togliere ai piani dei parchi il paesaggio che proprio in Toscana ne ha connotato al meglio esperienze come quella della Maremma, di San Rossore e della Apuane. L’augurio al nuovo coordinamento regionale è quello che rilanci subito con vigore e chiarezza questo suo ruolo istituzionale.
Renzo Moschini