Dopo che, in occasione della Giornata europea dei Parchi, Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità di Legambiente, la aveva messa tra le aree protette da istituire per prime tra quelle «che stanno in un limbo e sono in un luogo istituzionale, per colpa di istituzioni che non decidono o sono incagliate in procedimenti istitutivi troppo macchinosi», anche Legambiente nazionale aderisce e chiede di firmare la petizione per l’istituzione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano che su change.org è ormai a un soffio dalle 5.000 firme – il primo obiettivo dei promotori - e ormai si punta decisamente a raggiungere le 10.000.
Legambiente, che ripubblica il bellissimo video che accompagna la petizione, sottolinea che «Istituire un’Area Marina Protetta significa creare prosperità per i cittadini di oggi e per le generazioni a venire. Vuol dire difendere la bellezza del nostro Paese. La nostra immensa ricchezza. L’istituzione dell’Area Marina Protetta nell’Arcipelago Toscano proteggerebbe risorse ambientali fondamentali mitigando il forte impatto antropico che rischia di compromettere la salute e l’economia di questi territori. E privare ognuno di noi di un futuro sostenibile. Firma ora per l’istituzione dell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano».
Nella petizione "Area Marina Protetta Arcipelago Toscano: un mare di opportunità", lanciata da Guide Subacquee del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, CED - Associazione Centri Elbani Diving, ASD Diversamente Marinai e Legambiente Arcipelago Toscano e indirizzata a Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Presidente della Regione Toscana, Sindaci dell'Arcipelago Toscano, Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, si legge:
Per l'istituzione dell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano
La natura fornisce beni di tipo materiale e immateriale. Ma quanto costa il degrado degli ecosistemi? A quanto pare molto.
Istituire un’Area Marina Protetta significa creare prosperità per i cittadini di oggi e per le generazioni a venire. L’Area Marina Protetta è la soluzione per coniugare benessere ambientale ed economico, portando a un ripopolamento ittico e quindi a un incremento del pescato a medio/lungo termine e a un aumento dell’attrattiva turistica. La sensibilità verso la tutela dell’ambiente e la crisi che i comuni costieri toscani dovranno affrontare a seguito del CoVid-19, chiedono alle istituzioni scelte coraggiose che contribuiscano al rilancio dei territori e al benessere di tutti i cittadini residenti, dei turisti, degli abitanti dei comuni limitrofi.
Studi fatti da biologi ed economisti italiani dimostrano come l’indotto dei territori costieri dipenda in buona parte dalla condizione dei mari, a partire dalle attività più strettamente correlate con la sua fruizione (centri di immersione, diporto, pesca, operatori balneari) a quelle che ne beneficiano di riflesso (alberghi, ristoranti, bar, commercianti, noleggio natanti, ecc.). Le esperienze di Aree Marine Protette precedentemente istituite dimostrano come, quando gestite bene, queste possano fare aumentare il capitale della pesca da 5 a 10 volte (si veda questo studio di Enric Sala).
Gli ambienti marini, quando opportunamente protetti, provvedono a fornire importanti servizi ecosistemici quali: zone di riproduzione per il pesce di interesse commerciale, aree di stoccaggio delle emissioni di CO2 sotto forma di biomassa, protezione delle coste dall'erosione e generazione di una buona parte dell'ossigeno che ci serve per respirare (tutto è raccolto in questo articolo).
L'istituzione dell'Area Marina Protetta nell'Arcipelago Toscano proteggerebbe risorse ambientali fondamentali, regolamentandone sapientemente l'uso in modo che diventino un patrimonio per il presente e per le generazioni future, agendo come uno strumento di valorizzazione e promozione del territorio pensato per un turismo di qualità che non lo impoverisca sovrasfruttandolo, bensì lo tuteli valorizzandolo.
Chiediamo quindi al Ministero dell'Ambiente, ai Comuni dell'Arcipelago Toscano, all'Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano e alla Regione Toscana, di riavviare immediatamente l'iter istitutivo dell'Area Marina Protetta-Parco a mare che comprenda le coste delle isole di Elba, Giglio e Giannutri, agendo il più velocemente possibile nella duplice ottica di (i) un’urgente tutela di questi territori, contributo indispensabile per mitigare la crisi ambientale dovuta al forte impatto antropico, e di (ii) una ripresa economica a seguito della crisi dovuta al CoVid-19. L’istituzione era prevista dalla legge n.979 del 1982, dalla legge n.394 del 1991 e dalle convenzioni e dagli accordi internazionali sulla biodiversità sottoscritti dall'Italia.