Un altro pino ad alto fusto fatto fuori, sulla strada da Portoferraio per San Giovanni.
Il triste moncone ancora in piedi, dispiace dirlo, è metafora di una non-idea a proposito di verde pubblico.
Abbiamo chiesto agli operai che armeggiavano nei dintorni, ci hanno assicurato che loro stanno solo passando la fibra ottica e che non pensano neanche a toccare gli alberi.
Abbiamo inviato una diffida al Comune di Portoferraio senza ricevere risposta, abbiamo chiesto questo fantomatico piano del verde, silenzio, la visione degli atti, silenzio.
Un assordante silenzio da parte dell'amministrazione e una pazienza di Giobbe da parte dei cittadini.
Come Comitato ribadiamo la nostra convinzione che sia necessaria una manutenzione e messa in sicurezza del viale in questione, e che
- sia opportuno togliere i miseri cipressi Arizona piantati tra un pino e l’altro,
- che s’individuino e si abbattano gli alberi che possono essere pericolosi,
- che vengano tolte le pigne e i rami secchi che potrebbero cadere sulle auto.
Chiediamo semplicemente buon senso e misura nelle decisioni: radere al suolo indiscriminatamente non è saggio, non è economico e va contro a qualsiasi regola del buon uso del territorio che gli attuali amministratori dovrebbero riconsegnare se non migliorato, almeno così come gli è stato affidato.
La prima cosa che dovrebbe esser fatta consiste nel verificare lo stato di salute delle piante da parte di personale qualificato e non dai soliti ignoti capitozzatori che evidentemente non sanno niente di alberi; nella vicina Umbria, esiste una delle scuole di arboricoltura più importanti d’Europa che ha sfornato una generazione di professionisti impegnati in manutenzioni del verde del livello della Reggia di Caserta.
Informarsi bene e agire con prudenza costerà molto meno che tagliare.
Si presenti un piano concreto e scientificamente fondato che tuteli la sicurezza e il paesaggio, si pensi a come mantenere e integrare in modo efficiente e al passo coi tempi le risorse ambientali del territorio.
La sensibilità ambientale sopita si sta risvegliando in Italia e nel mondo, perché l’Elba dovrebbe fare eccezione?
Una politica lungimirante dovrebbe andare oltre ai pochi anni di governo di un’amministrazione, specialmente riguardo all’ambiente naturale e al paesaggio più in generale.
Chi amministra sarà ricordato positivamente non perché asseconda una parte piuttosto che un’altra dei propri cittadini, ma perché ha lavorato per le generazioni a venire.
Gli alberi ci sopravviveranno, sono la nostra speranza per un futuro di ben vivere se solo abbiamo sale in zucca e uno sguardo un po’ più alto e consapevole.
Chiediamo pertanto che l’Amministrazione del capoluogo chiarisca se e come vuol procedere, da parte nostra ci saremo, con le tante persone e associazioni che hanno a cuore un rinnovato modo di gestire la cosa pubblica.
Noemi Alessi
Comitato per la tutela degli alberi all'Isola d'Elba - ElbAlberi