E’ accaduto di nuovo. In questi giorni tre ragazze si sono perse in un sentiero del Capanne e sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco per riportarle a casa. Per fortuna non hanno subito incidenti ed il tutto si è risolto con un poco di spavento per essersi ritrovate nel bosco ad ora tarda senza sapere da dove passare.
Fatti del genere sono capitati altre volte negli anni passati. Forse offre una illusoria sicurezza il sapere di non essere in alta montagna ma a due passi dal mare che, fra l’altro, è quasi sempre in vista. Qualcosa di simile capita anche sulle Alpi Apuane in inverno. Vedere il mare la sotto fa pensare che la neve ammucchiata non sia pericolosa e che il ghiaccio non sia scivoloso. In quelle occasioni le conseguenze sono state, spesso, ben più gravi.
In questi recenti anni la nascita di una sottosezione del CAI all’Elba ha apportato un contributo positivo alla frequentazione dei sentieri. La collaborazione con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano (PNAT), con altre associazioni di volontariato e con alcune amministrazioni comunali ha consentito di uniformare la tipologia della segnaletica sull’Elba e sulle altre isole dell’arcipelago adeguandola alle convenzioni internazionali. La manutenzione dei sentieri è migliorata per un costante controllo dei volontari del CAI e per gli interventi del PNAT. Certo molto c’è ancora da fare in conseguenza della crescita del numero di chi pratica l’escursionismo a piedi o in MTB.
Non è pensabile che tutti i sentieri possano essere percorsi da tutti: ci sono percorsi più facili e percorsi più difficili, più faticosi e meno faticosi, come ci sono persone più allenate e persone meno allenate, più esperte e meno esperte. Occorrerà dunque che da una parte si eseguano lavori di manutenzione con più regolare programmazione e migliorativi della percorribilità, che si crei occupazione nella vigilanza professionale del territorio, che si faccia crescere fra i residenti la consapevolezza di quanto sia importante la tutela e la valorizzazione del territorio interno al pari della tutela del mare e delle coste.
Contemporaneamente occorre che chi frequenta i sentieri scelga i propri itinerari con un minimo di consapevolezza delle proprie capacità, conoscenze ed esperienza. E’ bene che valuti le condizioni atmosferiche, non solo quando c’è rischio di pioggia ma anche quando c’è troppo sole. Che disponga di quella minima attrezzatura (scarpe da trekking, torcia elettrica, borraccia con acqua, ecc.) che i manuali di escursionismo, del CAI e non, costantemente propongono. E ultimo, ma non meno importante, perché nelle prime escursioni su territori nuovi non aggregarsi a Guide Ambientali locali?
L’escursionismo non è solo una attività fisica, un mettere un piede dinanzi all’altro. L’escursionismo è anche opportunità di conoscenza e allora affidiamoci con piacere a chi conosce e percorre il territorio per professione ed è in grado di fornire informazioni sui luoghi attraversati o narrare storie e racconti dei personaggi che vi hanno vissuto.
CAI - Sottosezione Isola d'Elba