Legambiente ha scritto ai Sindaci dell'Arcipelago Toscano per chiedere loro di aderire all'Appello alla Bellezza e di sottoscrivere una lettera per chiedere un incontro al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ecco il testo della lettera:
Caro Sindaco,
domenica 2 giugno 2013, nel giorno della Festa della Repubblica, migliaia di piccoli comuni, a cui spero si voglia aggiungere anche il Suo, festeggeranno con noi il decennale di Voler bene all'Italia, la festa dei piccoli comuni, promossa da Legambiente insieme a un vasto Comitato Promotore e realizzata con l'Adesione del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Corpo Forestale dello Stato e Protezione Civile.
La coincidenza con le celebrazioni nazionali ci fornirà una grande occasione di visibilità per rivendicare con orgoglio il contributo dei piccoli comuni all’identità nazionale e far sentire i cittadini di ogni territorio parte della Repubblica, accogliendo il settennato del nuovo Presidente con un Appello alla Bellezza, facendo comparire il Suo Comune tra le firme in calce all’Appello che verrà presentato al Presidente Napolitano chiedendo un incontro, dedicato ai piccoli comuni in autunno.
All'insegna di questa idea di bellezza vi chiediamo di dare forza a questa grande giornata di festa per i piccoli comuni, aderendo sul sito www.piccolagrandeitalia.it
Fiducioso di un Suo gentile riscontro, Le porgo i più cordiali saluti.
Vittorio Coglisati Dezza - Presidente Nazionale Legambiente
ECCO IL TESTO DELLA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA:
L’Italia ha nel suo territorio diffuso e policentrico un tesoro di bellezza che può essere, se adeguatamente valorizzato e sostenuto, una delle leve di cambiamento del nostro Paese per uscire dalla crisi e tornare a lavorare per uno sviluppo all’insegna della qualità.
Le nostre aree interne, caratterizzate da paesaggi unici, borghi e piccoli comuni, sono un vero e proprio presidio insostituibile per la tenuta strutturale e sociale del Paese.
Non solo perché compiono una necessaria opera di manutenzione e cura del 55% del territorio nazionale, arginando e prevenendo gravi fenomeni strutturali di dissesto idrogeologico, ma anche perché rappresentano una risorsa strategica su cui costruire una visione di rilancio economico di tutta la nazione.
Sono territori che possono offrire nuove chiavi di risposta alla crisi, a partire dalle risorse naturali e culturali che fanno il nostro Paese unico al mondo, fra cui anche quei saperi che sono alla base di molti prodotti del made in Italy, che oggi grazie ad un originale incrocio fra unicità e capacità di innovazione, contribuiscono alla tenuta economica ed occupazionale di molti territori e contribuiscono in maniera significativa al Pil nazionale.
Qui batte il cuore del nostro futuro, in veri e propri distretti della bellezza intesi come i luoghi in cui si produce economia di qualità ma anche vita di qualità per i cittadini, grazie ai quali si sono potuti mantenere biodiversità, paesaggi, comunità, borghi storici.
Intorno a questi esempi si deve aprire nel nostro Paese una nuova fase di programmazione e messa a valore delle aree interne, che ne riconosca il ruolo funzionale rispetto al resto della nazione e ne valorizzi le peculiarità naturali e culturali, superando la condizione di marginalità in cui molte realtà sono vissute in questi anni e favorendo politiche che li mettano in condizione di competere e di stimolare un riequilibrio del territorio.
Il nuovo modello di sviluppo che la crisi ci impone di scegliere non potrà non avere, infatti, al centro una economia a basse emissioni, la manutenzione del territorio per la sicurezza dei cittadini e delle imprese, una distribuzione della popolazione su tutto il territorio decongestionando i centri urbani, la valorizzazione delle tipicità agricole ed artigianali in una logica di competitività basata sulla qualità ed unicità territoriali, un rapporto sempre più stretto fra lavoro e conoscenza.
Per questo illustrissimo Presidente Napolitano diamo il benvenuto al suo nuovo Settennato chiedendoLe di incontrare in autunno una delegazione di Piccoli comuni e delle loro comunità per dare il suo fondamentale contributo ad aprire una nuova fase politica e legislativa che metta al centro le aree interne come motore di rinascita di tutto il Paese, innescando una forte inversione di rotta negli strumenti a disposizione dei comuni, anche con norme specifiche per le specifiche esigenze e peculiarità di amministrazioni piccole, per pianificare e per costruire un modello innovativo e sostenibile di governo del territorio che punti sulla tutela del paesaggio, sulla rigenerazione urbana per offrire città e borghi più belli e vivibili e rinforzarne il tessuto sociale.
Chiediamo che la bellezza sia al centro di una iniziativa di rinascita, convinti che il nostro Paese ha nei suoi territori e nelle sue comunità la sua grande forza per restituire dignità economica e lavorativa ai suoi cittadini e guardare con ottimismo al futuro.