Ormai non ci sono più dubbi due edifici restaurati anni fa dalla ex Comunità Montana, in zona Acquaviva, sono stati presi di mira da qualcuno che li usa a proprio piacimento. Furono rotte in precedenza le finestre e adesso anche la serratura della porta è stata forzata. Quindi una sorta di seconda puntata degli atti vandalici sugli edifici regionali a suo tempo recuperati e destinati a far parte di un
progetto riguardante un percorso sentieristico che poteva fruire di punti di appoggio disseminati lungo tutta l'isola d'Elba, esistendo anche altre strutture che dovevano essere rigenerate. Un patrimonio che rischia di andare in malora e Angelo Banfi, vice sindaco di Porto Azzurro, propone al parco e agli Enti preposti, di rilanciare i vecchi progetti ambientali riguardanti tale rete destinata al trekking o quanto meno di assegnare ad associazioni di volontariato la gestione di tali edifici. "Meglio entrare dalla porta che dalle altre aperture" devono aver pensato gli " inquilini" che si stanno introducendo da tempo nei rifugi e quindi hanno rotto la serratura per attuare più agevolmente i loro bivacchi nei locali che si trovano nella boscaglia, Abusi che crescono e dentro le stanze sono visibili vettovaglie abbandonate, traccia delle frequentazioni misteriose, molto facili ora essendo la porta sempre aperta. Chiunque può entrare ed eventualmente fare altri danni. "E' un patrimonio da tutelare invece- commenta Banfi interpellato in proposito - sto proponendo al parco e agli Enti di riprendere il progetto "Elba trekking", che voleva creare una rete sentieristica collegata ad antichi edifici demaniali recuperati, come punti di appoggio per escursionisti. Se ciò al momento non è possibile, che almeno si diano in uso tali edifici all'associazione degli Arcieri, che in passato aveva avuto tale concessione, o anche ad altre associazioni. Il volontariato è una reale risposta alle problematiche, una risorsa importante attenta alla tutela ambientale". Quindi urge porre rimedio alla situazione e la speranza è che il vecchio piano di recupero di altri edifici, che veniva curato dall'archetto Ferrari, dal geometra Giove e altri, possa essere riattivato da Regione e Provincia. “Un piano- conclude Banfi- che può dare altro impulso al settore sentieristico ed evitare che gli edifici incustoditi siano usati in modo scorretto da ignoti”.