Sotto l’antico paese di Rio Elba è stata realizzata una vera e propria voragine, con una vertiginosa parete verticale che sta seriamente preoccupando i cittadini.
Già l’8 ottobre 2012 Legambiente Arcipelago Toscano denunciò, a lavori appena iniziati il nuovo sfregio urbanistico e paesaggistico ai danni “del profilo del centro abitato di origine medioevale che fino ad ora sembrava essere sfuggito alla speculazione edilizia che si è diffusa come una metastasi cementizia a Rio nell’Elba e Rio Marina, i due Comuni elbani con il maggior tasso di seconde case e (non a caso) con l’economia più in crisi”. Quanto si sta realizzando per costruire “unità immobiliari” private destinate a rimpinguare un mercato delle seconde case in crisi nera supera di gran lunga i nostri timori.
Contro interventi di questo tipo (inizialmente l’area era destinata ad attività alberghiere) Legambiente ha presentato osservazioni agli strumenti urbanistici d Rio nell’Elba che pure contengono continui riferimenti alla tutela paesaggistica ed ambientale che sembrano violati da un’operazione del genere, così come ci si chiede come la Soprintendenza abbia potuto approvare, per costruire tre villette, un intervento che sfregia il profilo di un paese collinare rimasto intatto fin dagli anni ’50, visto che la metastasi cementizia dell’area del Padreterno, con le sue gru mestamente ferme ed i suoi cartelli vendesi ormai scoloriti, è stata fatta altrove.
Nell’enorme fronte di scavo, che arriva sotto le strade (con quella che porta ai campi sportivi che mostra addirittura segni di cedimento a valle) e le case di via Aldo Moro, a dare ancor più una sensazione di precarietà, si vede un tubo arancione delle fognature sospeso ed ancorato lungo tutto il perimetro superiore.
Ricordiamo inoltre che per quanto riguarda la Variante per le Aree già Classificate adottata dal Comune di Rio nell’Elba, gli stessi tecnici dell’amministrazione comunale nel giugno 2005 ricordavano che “1) Questa ultima particolare condizione veniva peraltro colta dalla Provincia di Livorno che in merito alla variante del 2003 sopracitata osservava di porre molta attenzione “agli aspetti orografici dell’ambito di progettazione unitaria 1.7.2.12. e soprattutto in zone dove esisteva una pendenza del terreno superiore al 35%”, inducendo l’Amministrazione Comunale ad accogliere tale osservazione come uno specifico indirizzo per una riconsiderazione delle previsioni del RU”.
Il fronte di scavo verticale, che ha comportato lo sbancamento di una intera collinetta e di un’enorme quantità di terra e rocce di scavo, ha sicuramente una pendenza ben oltre il 35%.
Legambiente, facendosi interprete delle preoccupazioni di molti cittadini riesi e ribadendo la gravità di un impatto paesaggistico ed ambientale che sembra essere stato completamente ignorato dagli Enti preposti, chiede una pronta verifica dei lavori in corso e della loro congruità con le concessioni e le tutele paesaggistiche ed ambientali contenute negli strumenti urbanistici del Comune di Rio nell’Elba.