Nel mentre ci si avvia ad entrare nell'ennesima estate più calda di sempre, (49 gradi in Canada, ma anche in Toscana bombe d'acqua, venti mai visti ed incendi boschivi invernali) è il privato, cioè l'Azienda Acqua dell'Elba, che con spirito rinascimentale attento alla bellezza, si è posto prima delle istituzioni pubbliche locali l'obiettivo di portare a sistema, per meglio affrontarlo, il tema della Sostenibilità all'Elba; Istituzioni, va detto, che hanno comunque in gran parte contribuito al percorso e alla presentazione, la sera del 30 giugno nel chiostro della De Laugier a Portoferraio, del Manifesto di Sostenibilità Elba 2035, un processo partecipativo iniziato un paio di mesi prima della conclamata pandemia e proseguito poi giocoforza on line.
Già nel titolo 'Elba 2035' viene evocato – come è stato ricordato in alcuni interventi - il format delle varie Agende europee passate e presenti (Agenda 2020, Agenda 2030 con la quale, in particolare, le intenzioni del Manifesto Elbano si dovrebbero sintonizzare) o la stessa Agenda 21 dell'ONU lanciata negli Anni '90 del secolo scorso, per non parlare del PAES, Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (UE 2008), cui seguì localmente il previsto 'Patto dei Sindaci' rimasto sostanzialmente nei cassetti.
E' comunque giusto riprovarci, magari imparando dagli errori del passato e va dato merito ad Acqua dell'Elba di essere partita con il piede giusto, a cominciare dal coinvolgimento, fin dall'inizio, di tre testimonial d'eccezione come il Ministro Enrico Giovannini (Infrastrutture e Mobilità Sostenibile) già portavoce dell'ASViS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), il Presidente della Società Metereologica Italiana Luca Mercalli e il Direttore del CNR Francesco Petracchini, che ha definito come decisiva la capacità, in questi processi, di coinvolgere persone e Associazioni.
Le dichiarate intenzioni del Manifesto (e di tutti coloro che lo hanno anche simbolicamente sottoscritto in tempo reale) sono infatti quelle di declinare in numerose 'buone pratiche' ed azioni coerenti questo primo livello, identificato nei tre pilastri tematici di GRANDE BELLEZZA (Paesaggio Territorio Ambiente), TURISMO SOSTENIBILE e CULTURA IDENTITA' LIFE STYLE, avvalendosi di quella 'cittadinanza attiva' che sempre è disponibile quando si trova di fronte a scelte istituzionali etiche, (per la cronaca, tagliare alberi sani e/o non piantarne si trova agli antipodi).
Tra i concetti colti negli interventi: perseguire una VISIONE unitaria recuperando un quadro conoscitivo, anche storico-culturale, dell'Isola; necessità di un salto di mentalità per continuare nelle scelte unitarie di sistema; preservare nelle attività umane il contesto ambientale che non è nostro e deve essere lasciato a chi verrà. Interessante, infine, l'illustrazione di buone pratiche già attive, dal Refill Now della Mappa interattiva che indica ai turisti i punti d'acqua dove riempire le proprie borracce ad una presenza sempre più performante di ESA (Elbana Servizi Ambientali) che, oltre ad acquisire la gestione rifiuti in tutto il territorio elbano e lanciare in accordo con le Associazioni la pulizia dei sentieri e del territorio, si sta strutturando per poter a breve stoccare e trattare l'eternit, altrimenti destinato a trovare, per l'appunto, la via dei boschi. Prossimi appuntamenti del Sea Essence International Festival: Giovedì 1 giugno presso la sede del Parco all'Enfola (Elba isola Smaart e la transizione ecologica in mare) e venerdì 2 giugno, Università IULm di Milano (La bellezza del mare attraverso cultura, media e arte).
CR
Manifesto della Sostenibilità - Elba 2035